A Bione per la 5° Ciaspo-Lo
di Kathy Pitton

«Siamo in inverno ed io ciaspolo qua e la per valli e monti, come ogni anno dopotutto!» Torna in Valsabbia la mitica Kathy, e ci racconta come ha vissuto la Ciaspo-Lo


Dopo la 13 edizione di Vezza di sabato scorso, decido di trovarne una con meno gente, qualche manifestazione meno conosciuta magari e trovo, girando per siti sul web, questa Ciaspo-lo a Bione, in Valle Sabbia.
Due mail per chiedere alcune informazioni, consulto rapido con Francesco e Barbara che di solito ciaspolano con me, e si decide di andare.
Qualche giorno fa, passando per il supermercato dopo il lavoro per la solita spesa, alla cassa trovo Iveta con la quale ho fatto qualche passeggiata nella neve lo scorso anno e le riferisco di questa manifestazione e, detto fatto, ecco una partecipante in più.
Ma da venerdì sera, purtroppo, il tempo cambia ed inizia a piovere!
Francesco chiama l’organizzatore e gli riferiscono che ha piovuto parecchio e che la neve se ne è andata quasi tutta ma la manifestazione verrà fatta ugualmente, hanno accorciato leggermente il percorso, vi è un po’ di fango ma si partirà comunque.
Breve consulto a casa, Fran e Barbara decidono di non venire ma Iveta, la sottoscritta e, stranamente Dante, decidiamo di andare comunque.
Iveta lavora fino alle tre meno un quarto ed arriva alle tre con tanto di trolley al cui interno vi sono ciaspole, racchette, bastoncini, scarponi, di tutto un po’ ma quello che mi colpisce e che si porta il pranzo appresso, mangia da me mentre chiacchieriamo del più e del meno ed io bevo caffè.
Mi sembra cosi strano che Dante voglia venire fin lassù con noi, non  lo ha mai fatto in tutti questi anni, forse ora che la nostra Elsa è grande ed è a Venezia col moroso, lo stare a casa da solo gli pesa un poco per cui si veste da sci pure lui, mettiamo a posto il nostro gatto con pappa e tutto il resto e via che si parte per la Valle Sabbia.
Quante volte sono salita fino quassù, o per la Conca d’Oro o per la 24h di Idro, oppure per la Sunset Bike o la Rampinight di Preseglie… sembra quasi che la macchina conosca la  strada da sola.
Si arriva ad Odolo facendo le coste, si sale per Agnosine e su fino a Bione cercando il campanile per individuare l’oratorio da dove si partirà per questa passeggiata notturna.
Un caffè al bar e poi al ritiro materiali, numero da attaccare alla giacca e visto che seguirà la cena si iscrive pure Dante sebbene non faccia nessuna passeggiata ma se ne starà al caldo al bar.
Alle 18 si parte; siamo in pochi e mi dispiace per gli organizzatori ma le piogge hanno fatto cambiare idea a molta gente ed invece dei 200 e passa partecipanti dello scorso anno siamo in un ottantina circa.
E si inizia a salire.
Su sempre più su.
Nonostante sia notte fonda e la luce non rischiari più di tanto riconosco parte del percorso della Conca d’Oro, si sale verso la località Salto, quella che in bike mi fa morire tutte le volte.
E si continua a salire tanto che, ad un certo punto mi devo fermare, sulle rocce si scivola ed accanto c’è uno strapiombo non da poco!
Meno male che è notte e non vedo giù altrimenti sarebbero guai.
Iveta cammina poco più avanti ed io seguo la scia della sua luce frontale, abbiamo deciso di usarne una alla volta cosi che, nel caso finisca la batteria, una abbia ancora luce di scorta.
Raggiunto il punto più alto iniziamo a camminare in piano su delle mulattiere dove la neve è presente.
Le ciaspole le abbiamo lasciate in macchina  e gli scarponi fanno il loro dovere ancorando le suole tassellate alla neve, sul ghiaccio e nel fango che, a dir il vero, mi aspettavo in quantità davvero maggiore.
Inizio a chiacchierare con Giovanni ed assieme arriviamo al rifugio degli Alpini dove c’è il ristoro con dolci e the caldo.
Lui sembra di casa e ci fa vedere la sala dove preparano gli spiedi per più di 500 persone, sono degli enormi marchingegni dove potrebbe cuocere tranquillamente un bue intero tanto sono grandi.
E poi, salutati tutti, si inizia a scendere per la ripidissima discesa che riporta a Bione.
Dei piccoli lumini rossi indicano la strada e la vista dall’alto, nonostante la mia vertigine, è davvero notevole, sembra di vedere un presepe con tutte le luci accese.
Come dice Giovanni devo tornarci la prossima estate in bike, deve essere uno spettacolo quassù per boschi.
Poco alla volta arriviamo all’oratorio da dove eravamo partite.
Consegniamo il numero e riceviamo in cambio un cappellino di lana  fatto a mano davvero carino e si va verso la sala allestita per l’occasione per la cena.
E la cena era davvero abbondante, magari non proprio da atleti ma buona: pasta e fagioli, cotoletta, patatine, dolce e caffè, il tutto annaffiato con del vinello rosso.
Abbiamo guardato anche un bel filmato nel contempo, la gara svoltasi il 6 gennaio scorso chiamata winter trail con 2000 metri di dislivello positivo!! Roba da Rambo insomma…..
Si torna a casa, lentamente, chiacchierando del più e del meno ma la mia testa sta gia pensando a  quello che farò domani, senza ciaspole magari ma sulle ruote…
Buona notte ragazzi…