A proposito di benefattori
Il gruppo della minoranza consiliare "Gavardo al Centro" ci scrive in merito alla questione delle sale gioco.

 
NOVEMBRE 2012 - «Il gioco d’azzardo è una piaga sociale da combattere con una nuova cultura educativa»: Cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova, presidente della CEI.
 
DICEMBRE 2012 - ALLARME CARITAS: «Gioco d'azzardo, nuova emergenza in Lombardia».
 
GENNAIO 2013 - “Legautonomie Lombardia”, “Terre di Mezzo” e “Fa’ la cosa giusta” hanno presentato il “Manifesto dei Sindaci per la legalità e contro il gioco d'azzardo”. Era presente Pierattilio Superti, segretario dell’ANCI (Associazione Comuni) Lombardia.
 
Da qualche settimana stiamo assistendo ad importanti prese di posizione sul tema delle sale da gioco: l’apertura dei locali con “slot-machine” è regolare e autorizzata, dovendo semplicemente rispettare una distanza prestabilita dalle strutture definite “sensibili” come, ad esempio, le scuole.
 
Tale limitazione non è però sufficiente a contenere la frequentazione anche assidua di questi luoghi, così che il vizio del gioco si va diffondendo sempre più, fino a diventare un problema sociale, oltre che una malattia individuale, con relativi aggravi sul già fiaccato sistema sanitario nazionale: la dipendenza dal gioco d’azzardo è ormai riconosciuta come una vera e propria emergenza sanitaria, alla stregua della tossicodipendenza e dell’alcolismo.
 
E’ per questo che la presa di posizione, sopra citata, di alcuni Comuni della Lombardia assume un’importanza particolare, perché dimostra la volontà delle istituzioni di tutelare il bene dei cittadini, al di là del clima di “antipolitica” così diffuso di questi tempi.
Per contro, notevoli perplessità desta quanto si sta verificando in Valle Sabbia, dove due Comuni tra i più popolosi della Valle, pur confinanti, hanno assunto un atteggiamento diametralmente opposto sul problema.
 
Da una parte il Comune di Villanuova sul Clisi, deciso a concretizzare la proposta e a diminuire le tasse, ove la legge lo consenta, ai bar “virtuosi” che rifiutano le slot-machine: proposta talmente apprezzata da meritare la prima pagina del Giornale di Brescia di sabato 12 gennaio e una citazione sul Corriere della Sera di domenica 13 gennaio.
 
Dall’altra parte, il Comune di Gavardo, che invece non si è posto alcuno scrupolo nell’accettare i contributi del proprietario di una grande sala da gioco, aperta recentemente sul suo territorio, contributi che hanno permesso di finanziare i concerti tenutisi in occasione della Festa della Repubblica degli ultimi due anni, da quando cioè è stata aperta la sala da gioco.
 
Nel numero di ottobre 2012 de “Il Gattopardo”, notiziario dell’Amministrazione Comunale distribuito a tutte le famiglie di Gavardo, il proprietario della sala da gioco viene addirittura elevato al grado di “benefattore”.
Ci viene naturale pensare che i responsabili dell’Amministrazione Comunale di Gavardo abbiano le idee un po’ confuse in merito al concetto di “tutela dei cittadini”. A nostro parere sarebbe preferibile un maggiore rigore morale da parte della maggioranza Gavardese piuttosto di una Festa della Repubblica in pompa magna.
 
Ovviamente ciascuno è libero di devolvere il proprio denaro come meglio crede; sappiamo anche che di questi tempi le casse dei Comuni non sono ricolme, il che induce molti a credere che il fine giustifichi i mezzi. Ci chiediamo tuttavia se sia proprio inevitabile mercanteggiare al ribasso, per giunta per questioni di pura immagine e coinvolgendo le istituzioni che dovrebbero perseguire il bene di tutti.

Gruppo Consiliare “Gavardo al Centro”
Maria Paola Pasini
Guido Lani
Clemente Mora
Alberto Zanetti
Carlo Ferretti
Daniela Bresciani
Gabriele Abastanotti
 
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