La 237 riaprirà venerdì
di Ubaldo Vallini

Questa almeno è l'ipotesi avanzata oggi da tecnici trentini e dal presdiente della Provincia di Brescia on. Molgora. La decisione definitiva verrà presa venerdì mattina

 
Al Trentino proprio non è andata giù di dover rinunciare alla 237 del Caffaro per dieci giorni. 
Troppo oneroso per le aziende che hanno nell'arteria che affianca il lago d'Idro l'unico sbocco verso la pianuta bresciana.
Troppo gravoso per l'industria turistica, che già sta vivendo momenti di difficoltà, rinunciare ai flussi che da tutta la Lombardia risalgono la Provinciale diretti alle località sciistiche.
 
Così, incalzati dal presidente del Bim del Chiese nonchè sindaco di Condino Giorgio Butturini e dal primo cittadino di Storo Vigilio Giovannelli, da Trento si sono alzati in volo il responsabile del servizio di Viabilità della Provincia autonoma Vittorio Cristofori ed il geologo Riccardo Campana. Con l'elicottero sono atterrati ad Anfo ed hanno effettuato un sopralliuogo sulla frana della Rocca, in compagnia del presidente della Comunità montana Ermano Pasini e dei tecnici della Provincia bresciana, Giovan Maria Mazzoli in testa.
 
Bocche cucite al rientro. Le conclusioni sono state però rese note dal presidente Molgora: «Stiamo facendo di tutto per riuscire ad aprire entro la giornata di venerdì« ha detto.
 
Cosa è cambiato?
I trentini non hanno nascosto la volontà di mettere a disposizione il loro bagaglio di conoscenze tecniche e anche le risorse finanziarie per eseguire i lavori alla svelta.
 
Venerdì mattina in Prefettura a Brescia il "summit" per prendere le decisioni definitive, che forse avranno bisogno anche di un ulteriore sopralluogo, al quale parteciperanno anche i trentini.
 
Insomma, se sono rose fioriranno.
 
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