Zattere di salvataggio
di Ubaldo Vallini

A Odolo sono attivi due hotspot che permettono agli utenti di navigare gratuitamente col telefono cellulare in Internet. Sono compatibili con un protocollo sviluppato dalla protezione civile

 
Per il momento tutti preferiscono paragonarle a "isole", ma in caso di bisogno possono diventare "zattere di salvataggio".
Il mare di cui parliamo è quello di internet, che a Odolo proprio in questi giorni è diventato pubblico.
Nel centro della Conca d'Oro, infatti, sono stati attivati due hotspot wi-fi dove è sufficiente possedere un telefono cellulare per navigare gratuitamente nella rete.
 
Si tratta dell'area del Parco Rinascita, dove soprattutto d'estate da qualche tempo fioriscono numerose le iniziative che coinvolgono in particolare i giovani, e di Piazza Avis, centrale rispetto al paese, dove gli odolesi si ritrovano e dove viene allestito il mercato settimanale del martedì.
«Sarà così in via sperimentale per qualche mese, poi decideremo se attivare lo stesso sistema anche in altre zone» ci ha detto il sindaco di Odolo Fausto Cassetti.
 
Funziona così: quando entri nel raggio d'azione dell'hotspot con un telefono cellulare dotato di connessione wireless, ti viene segnalata la possibilità di navigare gratuitamente in Internet.
Se accetti, il sistema automaticamente ti invia un sms con le indicazioni per entrare nella rete.
La registrazione è indispensabile per tracciare ogni connessione, condizione legata alla sicurezza per altro obbligatoria per legge.
 
«Si tratta ovviamente di una rete protetta - aggiunge Cassetti -, dalla quale non è possibile accedere a siti di dubbia moralità. Tanto più che potranno navigare anche i ragazzini».
 
Il sistema degli hotspot, anche gratuiti, è ormai piuttosto diffuso. Quello che distingue l'impianto odolese dagli altri è la sua capacità di interagire con il progetto D.eme che sta per Dorsale Emergenza, protocollo dell'associazione radioamatori Ari di Brescia sviluppata in collaborazione con la Provincia, con il Dipartimento di Protezione civile e con la Bonazzoli Telecomunicazioni.
Una convenzione che mettendo insieme le peculiarità della trasmissione di dati attraverso le onde radio e la fibra ottica, è in grado di funzionare anche in caso di calamità naturali.
 
«Il campanile di San Zenone da una parte riceve ed invia il segnale wireless ai due hotspot, dall'altra fa lo stesso via radio con una postazione sistemata in montagna, che rimanda sempre via radio il segnale ad una centrale dove il collegamento alla rete è garantito dalla fibra ottica - ci semplifica Diego Bonazzoli, che ha sviluppato il sistema -. Grazie a postazioni autoalimentate, se a Odolo dovessero verificarsi l'interruzione delle linee telefoniche e di quelle elettriche, i due hotspot sarebbero comunque in grado di connettere i telefoni cellulari al resto del mondo».
 
Ed ecco come le due isole possono diventare zattere di salvataggio.
E con le emissioni radio come la mettiamo?
«Nessun timore - assicura Bonazzoli - ogni antenna non irradia più di quello che fa un comune telefono cellulare».
 
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