Enzo Navacchi si congeda
di Giancarlo Marchesi

Dopo non pochi anni spesi a favore della scuola bresciana, e in particolare delle realtà didattiche delle valli Sabbia e Camonica, il professor Navacchi si congeda. Ieri, 31 agosto, è stato il suo ultimo giorno di scuola: da oggi è in pensione.

Dopo non pochi anni spesi a favore della scuola bresciana, e in particolare delle realtà didattiche delle valli Sabbia e Camonica, il professor Navacchi si congeda. Ieri, 31 agosto, è stato il suo ultimo giorno di scuola: da oggi è in pensione.

Originario della riviera romagnola, Navacchi è arrivato da noi nel Settanta. Per quasi vent’anni ha insegnato italiano e storia nella scuola media: prima a Sabbio Chiese poi a Villanuova sul Clisi. Nell’anno scolastico 1989-90 ha intrapreso l’avventura come dirigente scolastico. Il suo primo incarico di presidenza lo ha ottenuto alla Scuola media di Villanuova, poi è passato a dirigere quella di Prevalle e, in seguito, l’istituto di Nuvolento. Nel 1993 ha lasciato la Valle Sabbia per la Valle Camonica: prima alle medie «Tovini» di Boario Terme poi a quelle di Breno.

L’ultima fase della carriera l’ha spesa tra la Direzione didattica di Marone e la Scuola Media «Glisenti» di Vestone, dove nel 2003 ha raccolto l’eredità di Alfredo Bonomi, passato alla presidenza dell’Istituto superiore di Idro.

Navacchi è stato preside a suo agio tanto con gli insegnati come con gli alunni: sempre pronto ad ascoltare, a consigliare, a mediare, a spronare. All’istituto «Glisenti» era il primo ad arrivare e tra gli ultimi a lasciarlo. Di più. In ogni occasione era disposto a entrare in classe con i giovani per sostituire qualche insegnante, ma soprattutto per capirne le loro esigenze e i loro problemi adolescenziali.

Come dirigente ha portato la Scuola media vestonese ad inaugurare la collana didattica «Germogli», che raccoglie i lavori più significativi realizzati nei laboratori dai giovani studenti, ed a farle cogliere numerosi successi: dal premio nazionale «Il filo di Arianna» al concorso dedicato alla «Festa dell’Europa», dal «Gandovere giovani» al «Trofeo Garda».

Oggi è la prima volta che, dal lontano Settanta, Enzo Navacchi non è a scuola, perché, fortunatamente, lungo tutti questi anni la salute gli ha sempre consentito di essere presente, senza mai una assenza.

Ora potrà coltivare i suoi interessi culturali, le sue amate letture classiche. Ma, come ci ha detto, non starà a lungo lontano dai banchi di scuola perché, dopo un breve periodo di meritato riposo, è intenzionato a riversare la sua lunga esperienza didattica a favore del volontariato. Arrivederci, professor Navacchi.
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