L'addio a Simona
di a.p.

«Non hai mai fatto pesare la situazione, non ti sei mai lamentata pur combattendo una lotta impossibile».


Così ha esordito don Francesco Scarin nell'omelia di lunedì scorso dentro una chiesa stracolma di gente (almeno mille persone) giunta a dare l’ultimo saluto a Simona Beschi in Fontana.
Aveva 43 anni, era originaria della Valle Sabbia, ma da una vita lavorava a Condino dove il padre dal 1976 gestiva un'azienda di carpenteria meccanica ed è residente a Ponte Caffaro.
 
Un male che non perdona l'ha strappata al marito Giampaolo e ai tre figli Davide, Michela e Stefano, rispettivamente di 13, 10 e 5 anni.
La cattedrale di Santa Maria di Condino era piena all'inverosimile, come lo è stata poi la processione che ha accompagnato la bara al vicino cimitero.
Sul presbiterio, accanto al celebrante, anche un frate cappuccino e altri sei prevosti valsabbini.
 
Poi la banda sociale “Giuseppe Verdi" di Condino, della quale da alcuni mesi fa parte anche il piccolo Davide, che ha strappato lacrime di emozione suonando la marcia funebre e quel toccante brano di Bepi De Marzi che è "Il signore delle Cime".
 
Don Francesco, che ben conosceva la giovane mamma, ha poi aggiunto: “Grazie Simona, perchè ci hai insegnato che l'amore è attenzione del prossimo, è solidarietà anche nelle difficoltà, è tenerezza nel condividere il peso e la sofferenza della propria croce”.
Il reverendo arciprete ha così concluso: “Ti vogliamo bene! Ci mancherai! Riposa nell'abbraccio del padre e dal cielo continua a sostenere e accompagnare con quel tuo solito sorriso la vita della tua famiglia e di noi tutti. Simona, ciao e arrivederci in cielo”.
 
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