Prosciolto da ogni addebito
di dal Giornale di Brescia

L'ex sindaco di Gavardo Giambattista Tonni era stato oggetto di due esposti alla Corte dei Conti da parte del sindaco attuale, Emanuele Vezzola. Una vicenda iniziata nel 2004.

 
Per la Corte dei conti l’ex sindaco di Gavardo Giambattista Tonni non ha commesso irregolarità nelle modalità adottate per accedere a finanziamenti relativi alla costruzione della nuova scuola elementare.
Con Tonni è stato prosciolto pure Luca Serafini, all’epoca segretario comunale.
 
Si conclude così una vicenda che parte da lontano, dal 2004.
L’allora sindaco del paese, trovandosi nell’impossibilità tecnica - a causa delle restrizioni imposte dalla legge finanziaria - di ottenere entro fine anno dalla Cassa Depositi e Prestiti il mutuo necessario alla realizzazione dell’edificio destinato ad ospitare la scuola primaria del capoluogo, aveva chiesto e ottenuto dall’istituto di credito titolare della tesoreria comunale analogo importo, a un tasso di interesse inferiore, seppur di poco, a quello «istituzionale».
 
L’attuale sindaco gavardese, Emanuele Vezzola, che al tempo sedeva tra i banchi della minoranza, aveva però messo in dubbio la liceità dell’operazione, in quanto nata da un accordo con una banca privata effettuato in modo diretto, senza cioè che fosse stata esperita una regolare gara.
Da qui un esposto alla Corte dei conti (archiviato dalla stessa), cui ne sarebbe seguito un altro, nel 2010, che contestava in sostanza alla passata amministrazione di aver richiesto l’erogazione dell’intera somma prevista per l’esecuzione dei lavori (tre milioni e 165mila euro) ancor prima che tali lavori avessero inizio, determinando così, si sosteneva, un notevole danno erariale per via degli interessi passivi pagati dall’ente.
 
«Abbiamo responsabilmente cominciato a onorare i debiti nel momento stesso in cui li abbiamo fatti - era stata la replica, - con impegni certi (il tasso fisso) e risorse altrettanto certe, derivate dall’aumento dell’Ici, da noi deliberato proprio a tal fine».
 
Dopo il rinvio a giudizio, nel 2011, e lo svolgimento di un’unica udienza, in questi giorni è arrivato il pronunciamento della sezione giurisdizionale lombarda, che ha prosciolto da ogni addebito ex sindaco ed ex segretario, riconoscendo evidentemente la legittimità degli atti da essi compiuti.
Si resta ora in attesa di conoscere le motivazioni alla base della decisione della Corte.
 
Enrico Giustacchini dal Giornale di Brescia
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