Cenone? No grazie
di Redazione

Qualche prenotazione al ristorante c'è, ma il classico cenone non sembra il metodo più gettonato per trascorrere la notte di San Silvestro. Non in Valle Sabbia almeno.

 
Un po' forse dipende dalla crisi, che alcuni li frena e altri li impaurisce, molti però fanno notare che si tratta di una tendenza consolidata negli anni. I valsabbini, insomma, per lo più preferiscono trascorrere la notte di Capodanno in compagnia degli amici, in qualche casa privata dove si porta da mangiare un po' per ciascuno, qualche buona bottiglia, gli immancabili botti che allo scadere della mezzanotte scatenano la loro festosa bagarre quasi da ogni balcone, se manca il giardino.
 
Un po' come tutti hanno sempre fatto da ragazzi.
Uniche varianti l'oratorio, il rifugio degli alpini o la baita in montagna.
A proposito di montagna: nelle poche strutture ricettive si registra un buon numero di presenze fra gli appassionati degli sport invernali, che ormai non sono più solo lo sci da discesa, che in Valle Sabbia viene praticato al Maniva e da questa domenica, Gervasoni permettendo, anche al Gaver.
 
La conferma viene dall'Agenzia territoriale per Turismo della Valle Sabbia: «Sempre più famiglie scelgono località dove sia possibile praticare diverse tipologie di sport, discesa, fondo, scialpinismo, ciaspole» ci dice infatti il presidente Gianzeno Marca, che ci racconta di una novità: la presenza, anche sui nostrani campi da sci, di un buon numero di olandesi.
E come mai? «Sono gruppi familiari che hanno acquistato casa sul lago d'Idro, si sono trovati bene d'estate e sono tornati anche per l'inverno. Per noi è un buon segno»
 
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