Preapertura, gli animalisti sono contrari
Le preapertura della stagione di caccia? Secondo La Lega abolizione caccia, ma anche secondo il Wwf di Brescia è una «misera manovra elettorale per attirarsi i consensi della parte più becera dei cacciatori».

Le pre apertura della stagione di caccia? Secondo La Lega abolizione caccia, ma anche secondo il Wwf di Brescia è una «misera manovra elettorale per attirarsi i consensi della parte più becera dei cacciatori». Una manovra politica, insomma, attuata anche a spese di una specie come la tortora comune in diminuzione a livello europeo e in questo periodo ancora in fase riproduttiva.

Esattamente come altre specie che saranno prese a fucilate nei prossimi giorni, come allodola, marzaiola, pernice rossa, quaglia e starna, tutte in calo su scala continentale come affermato dalle ricerche di «Birdlife international».

A nome della Lac, il segretario Guido de Filippo ricorda che la direttiva europea sulla conservazione degli uccelli vieta la caccia in periodo riproduttivo, mentre il Wwf di Brescia aggiunge che questo via libera anticipato agli spari è stato dato senza che la Provincia abbia preso provvedimenti seri in tema di tutela dei valichi montani interessati dalla migrazione.

Il Tar di Brescia, lo ricordiamo, aveva nei mesi scorsi ingiunto al Broletto di ampliare l’elenco delle «selle» montane del Bresciano interdette all’attività venatoria entro l’apertura della nuova stagione di caccia. Ciò però non è avvenuto: l’amministrazione provinciale si è limitata a mettere sotto tutela una parte del giogo del Maniva, rinviando altre decisioni all’arrivo di un nuovo parere scientifico richiesto all’Istituto nazionale per la fauna selvatica.

Poi, sempre secondo il Wwf, c’è il capitolo spinoso delle deroghe, «che ormai non sono più tali essendosi trasformate in una consuetudine», e che finiscono, insieme a provvedimenti come appunto il via libera anticipato alle doppiette, per azzerare la filosofia delle legge quadro nazionale, nata come strumento di tutela del patrimonio faunistico.

E per finire, contro le pre aperture decise in varie parti d’Italia (non solo nel Bresciano), l’intero mondo protezionista italiano o quasi ricorda che a causa degli incendi che hanno colpito molte aree del Paese le specie migratorie si troveranno persino nella difficoltà di trovare il cibo: a fronte di questo ulteriore problema sarebbe logico introdurre provvedimenti straordinari di tutela; altro che fucilate.

P.BAL.
Da bresciaoggi
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