Non perdiamo la speranza
di Donato Glissenti

«Dobbiamo spegnere le televisioni e tapparci le orecchie, smetterla di ascoltare il canto delle sirene, che vogliono ingannarci, stordirci, annichilirci»

 
A pochi giorni dal Natale, il mio, vuol essere un messaggio di speranza, una riflessione, un invito a reagire… a non perdere la speranza.
La situazione è pesante, abbiamo ormai toccato il fondo in ogni ambito, la nostra dignità di uomini è da troppo tempo deplorevolmente calpestata.
Tutto quanto sta venendo meno, i soldi, il lavoro e quel che è peggio, la nostra visione del domani.
C’è aria di rivolta, anzi di rivoluzione. Quindi, prima che questo accada, prima che la lucidità sia definitivamente evaporata per dar spazio alla più barbara reazione, sarà bene darsi da fare, diradando la nebbia che qualcuno, volutamente, ha sparso.
Nebbia che non ci permette di vedere cosa sta accadendo, che obnubila le nostre menti, impedendoci di capire, di ragionare, di agire, di organizzarci per trovare soluzioni.
 
E’arrivato il momento, allora, di risvegliare le coscienze ormai assopite ed ingannate delle persone, fermandole, per strada, ad una ad una, dicendo loro: "hei, sveglia, la nostra forza siamo noi, noi tutti messi insieme, non siamo soli, aiutiamoci, sosteniamoci, facciamo volare i nostri sogni, ritorniamo ad essere comunità, nel senso vero della parola, non rimaniamo singoli individui, relegati all’angolo, impauriti, annichiliti, privi di speranza, cosi come qualcuno vuol ridurciâ€.
 
Non perdiamo la speranza.
 
Non lasciamoci più sopraffare da chi ci sta facendo perdere il contatto con la realtà, facendoci credere che questa sia la realtà. Riprendiamoci la nostra vita, la nostra dignità i nostri sogni, non lasciamo che i nostri figli non abbiano strade da percorrere, reagiamo, adesso, subito, ma con lucidità, nel migliore dei modi.
 
Non permettiamo, più, mai più, che siano gli altri a decidere del nostro futuro, della nostra vita, riprendiamoceli il nostro futuro e la nostra vita. Torniamo a pensare e a credere che la differenza sia fatta da e con le persone, persone che, con i loro sentimenti, le loro passioni, i loro sogni, le loro necessità, condividano l'impegno nel realizzare il bene comune, economico si, ma soprattutto culturale, sociale, spirituale, che ponga al centro l'essere umano, non solo spread o trattati di economia.
 
C’è bisogno d’amore, di misericordia, di solidarietà e di tanto, tantissimo rispetto.
Condividiamo un impegno comune, che abbia un occhio di riguardo per tutti, per le persone, soprattutto le più deboli, le più bisognose. Un progetto che abbia come fine ultimo il trionfo della dignità a qualsiasi livello.
Credo che, una classe dirigente, politica o imprenditoriale che sia, che non tenga in considerazione questi preziosi fondamenti, non possa ambire ad un vero cambiamento.
 
Da un terreno arido non nascono buoni frutti.
Purtroppo, siamo in una fase in cui, in maniera automatica ed inconsapevole, sacrifichiamo, in nome della crisi, ogni buon valore ed i rapporti umani.
Questo è avvilente, frustrante… è proprio quello che ci vogliono indurre a fare, per renderci soli, isolati, in maniera tale da poterci più facilmente soggiogare, trascinandoci nella loro direzione. Io, invece, vi invito, anzi, vi esorto a scendere nelle strade, a riallacciare i rapporti, vi invito a riscoprire quanto sia bello condividere, comunicare, interagire, costruire, progettare, con altre persone, essere solidali gli uni con gli altri e scoprire, cosi facendo, inaspettatamente, quanto calore ci sia nei nostri cuori e quanta forza e quanta fiducia si possa recuperare, per affrontare tutti insieme questo momento buio ed opprimente.
 
E’ questa la vera rivoluzione.
Scendiamo in strada, domani, porgiamo la mano a chi la sta cercando, scendiamo in strada e allarghiamo le braccia per accogliere chi ha bisogno di un abbraccio, spendiamo una parola di conforto, uniamoci e riprendiamoci le nostre vite, non ce le ridà nessuno altrimenti.
Non possiamo più delegare, non possiamo più permettere che qualcuno decida di noi, soprattutto non possiamo permettere che, questo qualcuno, ancora una volta sia qualcuno distante da noi,dai nostri problemi e dai nostri bisogni, dalle nostre logiche.
 
E’ difficile capire che i vostri problemi, sono i miei problemi e gli stessi di altri milioni di persone?
sono voi e voi siete me, capite che siamo sulla stessa barca, che lottiamo per lo stesso obiettivo?
Uniamoci, allora, ricostruiamo insieme, se credete in una società a misura d’uomo.
 
Come possono altri, che nel nostro disagio trovano la loro ricchezza, rappresentarci, agire per il nostro bene?
Pensate veramente sia loro intenzione farlo?
Ci credete ancora?
No, purtroppo non ci crediamo più, quindi è necessario, staccarsi da certe logiche e, soprattutto, da ambienti politico/economici, ormai aridi di idee e sentimenti, ambienti anacronistici, poco o per niente credibili.
 
Dobbiamo spegnere le televisioni e tapparci le orecchie, smetterla di ascoltare il canto delle sirene, che vogliono ingannarci, stordirci, annichilirci.
E’ il momento di arrestare questa deriva pericolosa verso valori sbagliati e falsi obiettivi... prima che sia troppo tardi, prima che diventi un fatto normale, prima che ci si dimentichi che la vita è altro.
 
Molti di voi diranno che quanto fin qui scritto, altro non sia che un esercizio di retorica. In effetti potrebbe sembrare. Vi assicuro, però, che se vi soffermate un attimo a riflettere, (riflettere??..,anche questo non facciamo più ultimamente)… non sarà difficile realizzare, (e non certo perché da me scritte, non sono cosi presuntuoso), come queste parole, non siano troppo distanti dalla verità.
Parlare di buoni sentimenti ,di speranze, sogni, bontà, amore, solidarietà, nella nostra epoca significa essere retorici, quindi, per non essere tacciati di tale ignominia ecco che, non ne parliamo più. Figuriamoci quindi se ci sfiora l’idea di tradurre in azione questi sentimenti.
 
Archiviata allora la pratica denominata, "retoricaâ€, ci ostiniamo a cercare altrove soluzioni, dove non si sa... comunque altrove, senza mai trovare, senza accorgerci che tutto è più semplice di quanto ci si immagini, che la soluzione a tutto siamo noi, soltanto noi con i nostri buoni sentimenti, con i nostri cuori, con il nostro bisogno di dignità, con la nostra reciproca solidarietà.
 
Natale è nascita e rinascita, voglio augurare quindi a tutti voi... a tutti noi, una Buona Rinascita e Buon Natale dal profondo del cuore.
 
Donato Glissenti - Gavardo
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