Aerostato atterra a Gavardo
Il pallone gonfiato con elio proveniva dalla Svizzera con due uomini di equipaggio: un 68enne tedesco e un 63enne austriaco, impegnati in una escursione aerea e sui cieli della nostra regione.

Atterraggio di emergenza ieri sera nella campagna di Gavardo, per un pallone aerostatico con a bordo due persone: un 68enne tedesco e un 63enne austriaco, impegnati in una escursione aerea e sui cieli della nostra regione.
I due stanno bene, l’atterraggio è perfettamente riuscito. I viaggiatori facevano parte di una vera e propria squadriglia di altri 4 palloni, partiti ieri mattina dalla Svizzera e diretti sulla pianura Padana dove avevano previsto alcune tappe in questi giorni.

Mentre volavano su Gavardo, intorno alle 19, hanno cominciato a perdere quota nella zona della cascina Bolina, vicino al canale Naviglio, a due passi dalla tangenziale per Brescia, sotto gli occhi stupefatti degli automobilisti in transito.
Sul posto, dopo alcune segnalazioni, si sono subito diretti anche gli agenti del corpo di Polizia municipale dell’unione dei Comuni del medio Chiese che comprende Gavardo e Muscoline, coordinati dal comandante Enrico Masi.

Il pallone aerostatico utilizza (a differenza della mongolfiera che è dotata di un fornello per riscaldare l’aria all’interno della mongolfiera stessa) il gas elio. Il pallone ha subìto un’avaria forse proprio a causa di una perdita di gas che gli ha fatto perdere progressivamente quota. Ci sono stati alcuni momenti di paura soprattutto quando nel corso della discesa il pallone e la cesta con i due occupanti a bordo ha sfiorato i cavi della media tensione, ma per fortuna, tutto alla fine, si è risolto per il meglio.

Il pallone e la cesta all’interno della quale si trovavano i due viaggiatori d’Oltralpe si sono adagiati sui campi tra le vigne e il canale Naviglio.
I viaggiatori del cielo, nell’occasione piuttosto sfortunati, sono stati aiutati dagli agenti e raggiunti in serata da alcuni famigliari. Hanno poi trascorso la notte in un albergo di Gavardo, dove per questa volta si è concluso il loro viaggio.

Ora non resterà loro che recuperare l’affascinante mezzo volante e riportarlo alla base di partenza. Tutto è bene quel che finisce bene, soprattutto perché ieri per un attimo si è temuto il peggio. A differenza di una mongolfiera, infatti, l’aerostato è molto difficile da controllare nel caso si registri un’anomalia, come una fuga di gas.

Paola Pasini dal Giornale di Brescia
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