Brescia si appella a Dellai
Il tratto Sabbio - Vobarno è inserito nel piano Anas e sono stati stanziati gli ultimi 30 milioni di euro necessari. Fra Nozza e Ponte Caffaro «non aspettiamo la Regione Lombardia» ha detto Cavalli.

Viabilità di collegamento fra Trentino e Lombardia: un tema che sta sul tavolo degli amministratori e sullo stomaco degli automobilisti da parecchi decenni.
Qualche scampolo di soluzione negli anni è stato cucito addosso alla vecchia strada, ridotta ormai ad una mulattiera se si considera l'aumento vertiginoso del traffico leggero e pesante degli ultimi trent'anni.

È stata fatta la variante da Tormini a Brescia e, alla vigilia delle elezioni 2006, è stato inaugurato in pompa magna (come si conviene in campagna elettorale) il nuovo tratto fra Ponte Re e Sabbio.
Sono varianti strettine, con divieto di sorpasso, ma se non altro consentono di saltare i centri abitati, e non è poco.
Ora restano il lungo tratto da Ponte Re a Ponte Caffaro ed il tratto fra Sabbio e Vobarno.

«Per quest'ultimo - assicura il presidente della Provincia di Brescia Alberto Cavalli - sono stati stanziati gli ultimi trenta milioni di euro che saranno disponibili da ottobre o novembre e che mancavano, grazie ad un accordo della fine di luglio fra il ministro Di Pietro ed il presidente della Regione Lombardia Formigoni. Il tratto è stato inserito nel programma quinquennale Anas».

Per il resto, buio pesto? «Devo riscontrare - risponde Cavalli - che la Provincia di Trento ha sempre guardato con attenzione ed ha assicurato, nei limiti in cui è amministrativamente possibile, il suo sostegno istituzionale ma anche economico, verso il miglioramento della viabilità. Io stesso ricordo incontri con il presidente Dellai e con l'assessore Grisenti. Sulla scorta di questa esperienza noi abbiamo messo in bilancio la nostra piccola parte, cinque milioni di euro, per la redazione dei progetti e per dare un segno concreto di contribuzione. Il fatto è che l'iniziativa deve avere, oltre alla disponibilità delle due Province, anche quella della Regione Lombardia, che finora non è acquisito. È ovvio che la Regione dimostri più attenzione per altre opere che stanno nel cuore della viabilità lombarda, ma noi non abbiamo perso speranze per un'opera necessaria per le Giudicarie, il lago d'Idro e la valle Sabbia».

Ci pensa un attimo Cavalli, poi aggiunge: «Non posso dire che l'opera è per domani, ma posso garantire che l'abbiamo coltivata con cura».
Come fare per snidare la Regione Lombardia?
Un'idea Cavalli ce l'ha. «Forse forzando un po' il dato istituzionale, ma nel tentativo di risolvere il problema, chiediamo alla Provincia di Trento di firmare per il momento una convenzione solo con noi, in maniera da rendere più forte la nostra richiesta alla Regione Lombardia. Vogliamo dimostrare che è un'opera per la quale si può cominciare a pensare già domani, non dopodomani. Capisco le ragioni che frenano Dellai», è la conclusione di Alberto Cavalli.
«Ma forse rompere gli schemi istituzionali che vogliono rapporti fra soggetti di eguale dignità (Provincia di Trento e Regione Lombardia) è un modo per trovare la chiave che ci permette di aprire la porta».

da l'Adige
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