Uno spiraglio per la Rossetti
di val.

Comincia a meglio delienearsi il futuro della Rossetti di Casto, "picchettata" dai lavoratori che si ritrovano da sei mesi senza stipendio


Nei giorni scorsi una serie di incontri fra le parti sociali, con l'interessamento delle Istituzioni e di un'ancora di salvataggio costituita dalla Ghidini Pietro Bosco di Brozzo di Marcheno, ha portato un po' di luce, dopo il buio completo sul destino degli 81 lavoratori durato più di un mese.
 
Per capire meglio bisogna sapere che nello stabilimento della Rossetti sono operative due realtà imprenditoriali: la Brc Rossetti e la Rossetti Production.
Dal 1° dicembre i lavoratori andranno in cassa integrazione per 12 mesi: mentre per la Brc (34 lavoratori) si profila la cessata attività, per la Rossetti Production (47 addetti) si tratterà di "crisi".
 
Nel frattempo la "Production" costituirà una nuova società che assorbirà i lavoratori della Brc che al termine del periodo "ammortizzato" non avranno trovato altra occupazione.
Tutti insieme in un unico "contenitore" dunque.
Per i lavoratori prossimi alla pensione verrà aperta la procedura della mobilità.
 
E i sei mesi di stipendio arretrati?
«Gia dai prossimi giorni i lavoratori cominceranno a riceverne tre, di questi sei mesi» assicura Ermanno Saiani della Fiom, che ha seguito la trattativa in prima persona.
Questo sarà possibile grazie alla Ghidini Pietro Bosco che prenderà in affitto alcuni stampi e venderà parte dei prodotti già immagazzinati dall'azienda e pronti alla vendita.
 
Il Comune di Casto ha assicurato il suo intervento nel gestire l'emergenza sociale, costituita dallo stop dell'azienda che ha messo in crisi decine di famiglie, e nel cercare di ricolocare i lavoratori del territorio. Alla Provincia verrà chiesto di fare la sua parte riqualificando i lavoratori con opportuni corsi di aggiornamento, perché possano diventare "appetibili" presso altre aziende. 

 
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