«Sano di mente»
Prima udienza del processo a Gianmarco Morelli. Il 24enne reo confesso, che ad agosto ha ucciso il padre in Romania, rischia una condanna a 25 anni di carcere


Gianmarco Morelli è imputabile di omicidio volontario con le aggravanti della crudeltà.
Quando ha aggredito e ucciso il padre con cinquanta coltellate era capace di intendere e di volere.
La richiesta della pubblica accusa affidata al pm Dorel Herban è stata accolta dai giudici nel corso della prima udienza del processo al 24enne di Villanuova celebrata mercoledì nel tribunale di Hunedoara, in Romania.
 
Decisivo, in questa prima fase del dibattimento, l´esito della perizia psichiatrica eseguita nei giorni successivi all´omicidio nel nosocomio criminale di Jilava.
La consulenza ha escluso che ad armare la mano del reoconfesso sia stato un disturbo mentale gettando dunque un´ombra sull´attendibilità delle allucinazioni a sfondo diabolico manifestate dall´imputato.
 
Subito dopo l´arresto, avvenuto a poche ore dal delitto compiuto all'alba del 24 agosto a Santandrei, sobborgo di Hunedoara, la città romena in cui la vittima Gianfranco Morelli, imprenditore 61 enne di Bostone, si era trasferito otto anni fa per ricostruirsi una vita con la nuova compagna, il 24enne ha sempre sostenuto di aver agito spinto da una voce che gli chiedeva di uccidere il padre per liberare il mondo dal diavolo. Ora che è stato dichiarato processabile, Gianmarco Morelli rischia fino a 25 anni di carcere.
Ma la partita giudiziaria è solo all´inizio.
Il difensore Emil Margineanu ha impugnato la perizia pschiatrica giudicandola incompleta.
Il tribunale del Riesame di Alba Iulia si pronuncerà a giorni.
La consulenza - afferma il legale - non tiene in considerazione il contenuto delle cartelle cliniche delle strutture sanitarie dell´Asl di Gavardo che negli ultimi anni si erano prese cura dei problemi psichiatrici di Gianmarco Morelli.
 
I disturbi mentali diagnosticati in Italia - ha affermato Margineanu - avevano gli stessi sintomi di quelli accusati dall´imputato dopo l´omicidio e nella casa circondariale di Deva, dove il giovane aveva cercato di aggredire detenuti e agenti di custodia in preda al delirio.
La direzione del carcere aveva deciso il trasferimento del 24enne in una struttura psichiatrica a Bucarest.
 
Effetto imprevedibile dello shock post-omicida o gravi problemi mentali latenti: entrambe le ipotesi restano ancora aperte.
Certo è che il risultato sfavorevole della perizia al momento pesa come un macigno sul processo.
Anche se in vista della prossima udienza, gli avvocati della difesa - al lavoro da Salò, ma in linea diretta con la Romania per Gianmarco Morelli c´è anche uno studio legale gardesano - garantiscono di essere già all´opera per smentire quanto emerso da questa prima udienza.
 
Fonte: E.Zup. da Bresciaoggi
 
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