Cinquant'anni dopo
di Giancarlo Marchesi

Era il 13 novembre 1962 quando a Vestone, nella sua casa piccola piccola lambita dal fiume Chiese, si spegneva l'artista Edoardo Togni, raffinato cantore delle montagne bresciane


Valsabbino d’adozione, Togni era nato a Brescia, nel settembre del 1884, nell’antico quartiere di San Faustino.
Sin da giovane si avvicina all’arte: il suo soggiorno milanese lo porta a contatto, in qualità di garzone prima e di allievo poi,  con l’artista Gaetano Previati.
A questa prima esperienza seguono il sodalizio pittorico con Cesare Monti e i soggiorni sulle montagne delle amate Pertiche.
 
Nel 1909 vince il concorso indetto dal legato Camillo Brozzoni, che permette a Edoardo di accedere ai corsi di pittura dell’Accademia Carrara di Bergamo.
Nel 1911 sposa Santina Ballini di Belprato e, poco dopo, si trasferisce a Brescia.
Negli anni Venti si aggiudica numerosi concorsi artistici: dal premio S.E.B. al Magnocavallo, al Bettoni Cazzago.
Sul finire degli anni Venti, stringe amicizia con il pittore vestonese Ottorino Garosio e con lui trascorre un fecondo periodo artistico sui monti di Livemmo. Nel 1930 presenta a Brescia la sua prima mostra personale presso la prestigiosa Galleria Campana e prosegue con intensità l’impegno pittorico.
 
Il secondo conflitto mondiale lo priverà del figlio, Angelo Bruno, morto in combattimento.
Il dolore di questa perdita lo porterà a rifugiarsi in Valsabbia, dove darà inizio a importanti cicli pittorici legati al paesaggio montano.
Nel 1960 una paralisi agli arti inferiori segnerà il suo ultimo biennio.
 
Sul finire del Novecento e nel primo decennio del XXI secolo, all’opera e alla figura di Togni sono state dedicate mostre e retrospettive di livello, tra le quali spiccano quella del 1984, presso le sale bresciane del Monte Nuove di Pietà, in occasione del centenario della nascita, quella del 1999 a Sabbio Chiese, presso la suggestiva Rocca e l’ultima antologica svoltasi nell’autunno del 2008 a Vestone, dall’eloquente titolo: «L’arte a Brescia. Edoardo Togni e le sue montagne» voluta dal Comune di Vestone.
 
Giancarlo Marchesi
 
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