Le più diffuse? A frutta e verdura.
di red.

Se il 40% della popolazione è alle prese con naso che gocciola, prurito, labbra gonfie e occhi che lacrimano per una qualche forma di allergia, ben il 12% di questi deve rinunciare a frutta e verdura.
Allo studio un vaccino biotec.


Sono frutta e verdura, e non latte e uova come fino ad oggi si credeva, i primi responsabili delle allergie alimentari tra gli italiani. Se il 40% della popolazione è alle prese con naso che gocciola, prurito, labbra gonfie e occhi che lacrimano per una qualche forma di allergia, ben il 12% di questi deve rinunciare a frutta e verdura per evitare brutte sorprese. A rivelare come pesche, fragole, lattuga, spinaci e legumi mettano in crisi gli allergici italiani, è Adriano Mari, coordinatore del Centro di allergologia clinica e sperimentale dell'Istituto dermatologico dell'Immacolata (Idi) Irccs di Roma.

La cattiva notizia per gli appassionati di frutta e verdura arriva da un test diagnostico, di tipo molecolare, condotto su 12 mila italiani, soprattutto laziali. E il verdetto non ammette repliche: frutta e verdura mettono in ginocchio gli allergici del Belpaese. Tanto che l'esperto sostiene che tutti i bambini sopra i 4-6 mesi dovrebbero sottoporsi al test. Soprattutto se mamma e papà fanno i conti con qualche allergia. In questo caso, infatti, le possibilità di essere allergico per il piccolo lievitano al 90%, per scendere al 70% se solo uno dei genitori ne soffre. Non solo cattive notizie, però. Mari rivela infatti che i ricercatori europei sono al lavoro per mettere a punto un vaccino biotech che annulli gli effetti di questa allergia, riportando frutta e verdura sulle tavole delle persone costrette a bandirla.

Nel 'mirino' degli studiosi - che confidano nei finanziamenti dell'Unione Europea - l'allergene Ltp, responsabile dell'allergia a frutta e verdura, ma anche l'allergene calmodulina, sul banco degli imputati per l'allergia al pesce. Il progetto, a cui lavorano ricercatori italiani, polacchi, islandesi, austriaci, spagnoli e greci, con un coordinatore olandese, mira a portare il vaccino nelle farmacie entro 5 anni. Il vaccino molecolare "dovrebbe risolvere completamente l'allergia, consentendo a chi ne soffre di tornare a mangiare frutta, legumi, verdure e pesce come se nulla fosse".

Oggi, invece, l'unico rimedio per chi fa i conti con questo problema è quello di evitare accuratamente i cibi 'proibiti'. Ma chi ignora di soffrire di queste allergie - "tantissimi gli inconsapevoli", assicura Mari - o chi per errore finisce per mettere in bocca gli alimenti 'vietati', "deve sottoporsi a terapie d'urgenza - afferma l'allergologo - perché si rischia lo shock anafilattico". E non si sentano salvi quanti soffrono di una forma più blanda, avvertendo solo un po' di prurito al palato quando si addenta una mela o si assopora un piatto di verdure. "L'allergia - assicura l'esperto - è sempre destinata a peggiorare".

Tra i 'rimedi della nonna', l'accortezza di eliminare abbondantemente la buccia degli alimenti a rischio. "E' in essa, infatti, che si raccoglie l'80% dell'allergene responsabile - spiega Mari - per cui eliminando 5 millimetri di buccia è possibile ridurre gli effetti dell'allergia a frutta e verdura fra quel 20% di allergici che ne soffre in forma più blanda". Non solo rinunce a tavola per chi è alle prese con questo problema. "Chi ne soffre deve il più delle volte fare i conti con la carenza di vitamine - spiega Mari - è questo, di fatto, diventa il problema principe". Intanto, la strada della ricerca molecolare sembra la più proficua "sia per la diagnostica - conclude Mari - che per la farmacologia".

fonte Adnkronos
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