Sperimentazione di linea
di Ubaldo Vallini

Prove tecniche di navigazione questo mercoledě sull'Eridio. Il servizio, pubblico e di linea, potrebbe vedere la luce giŕ dalla prossima primavera. Una buona notizia, anche perchč per navigare servono livelli il piů possibile costanti.

“Tre punti d’approdo ci sono già, qui a Crone di Idro, ad Anfo e a Ponte Caffaro. Altri cinque o sei si possono realizzare abbastanza facilmente e ieri abbiamo individuato dove: a Lemprato, Vesta e Baitoni bisognerà farli per forza perchè è lì che c’è gente, anche alla Grotta o al Villaggio Sant’Antonio è però possibile”.
E’ Cesare Tavelli che ci spiega.
E’ l’unico valsabbino del lago d’Idro con patente professionale nautica, abilitato cioè al trasposto pubblico, ed è uno di quelli che ci crede. Voi direte che è il suo mestiere e più che altro ci spera. Può darsi.

Però sul battello di 11 metri per una ventina di posti dei “Barcaioli” di Montisola con Emanuele Agnesi alla guida, fatto scivolare nell’Eridio per provare le rotte ieri mattina e nei giorni precedenti, ieri mattina erano in molti ad apprezzare l’idea proposta dall’assessore provinciale ai Trasporti Valerio Prignachi: la navigazione pubblica di linea del lago d’Idro.
Oltre ad una buona dose di giornalisti c’erano fra gli altri il presidente della Provincia Alberto Cavalli, quello della Comunità montana Ermano Pasini con una buona parte del suo direttivo, i sindaci Salvaterra, Bonardelli e Cimarolli per i Comuni di Idro, Anfo e Bondone, il “reggente” bagosso per il lago Enzo Melzani.
C’erano i rappresentanti delle Pro loco e Gianzeno Marca per l’Agenzia Territoriale per il Turismo.

Se la navigazione “di linea” di un lago possiede una propria vita, insomma, quella di ieri è stata la giornata del “concepimento”. Visto poi che erano tutti soddisfatti, c’è da sperare in un dolce “parto” che introduca il nascituro in una vita lunga e ricca di soddisfazioni.
Ma vediamo in cosa consiste questo progetto: “L’idea è quella integrare la mobilità su strada con quella lacuale - dice Valerio Prignachi -. Sul lago vorremmo effettuare almeno quattro coppie di corse al giorno, utilizzando un natante di una ventina di posti che ci pare quello che meglio ci permette di minimizzare l’impatto complessivo sull’ambiente lacuale. Per quanto riguarda il servizio di trasporto pubblico con autobus sarà predisposta l’estensione delle linee attualmente in essere ed il rafforzamento delle corse, con l’elaborazione di tabelle orarie espressamente dedicate all’integrazione con il servizio di navigazione”.

Quanto ai tempi del “parto” i canonici nove mesi che portano all’inizio della prossima stagione estiva sembrano essere quelli che permetteranno l’avvio di una prima trance del progetto, interessando i tre porti che sono già utilizzabili.
Poi si vedrĂ  come e se intensificare il servizio, in base anche al gradimento che gli utenti sapranno dimostrare.

Piace molto la possibilità di parcheggiare a Idro ed attraversare per visitare la Rocca d’Anfo dove i parcheggi non ci sono, tanto per cominciare, ma gli esempi si sprecano.
Fra le cose ancora da valutare, la possibilità di far entrare in servizio uno o due battelli “ibridi”, spinti cioè da propulsione mista diesel di ultima generazione ee elettrica ricavata da pannelli fotovoltaici: a gasolio quando c’è bisogno di spunto per partire, accelerare o contrastare l’azione del vento, elettrica per il “mantenimento” della velocità.

Il grosso problema che il lago ha oggi è quello della qualità dell’acqua, non sarebbe meglio concentrare le energie di tutti per risolvere questa questione? La domanda viene spontanea.
“Abbiamo impegnato tramite l’Ato più di cinque milioni di euro per collettare il lago e portare i reflui fino al depuratore di Sabbio Chiese. Stanno per maturare i tempi per l’appalto dei lavori – ci ha detto il presidente Cavalli -. Un impegno non esclude l’altro”.
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