Stanno meglio i bimbi investiti
di Ubaldo Vallini

Col passare delle ore migliorano le condizioni di salute di Karima e Anesh. La prima è fuori pericolo. Per il fratellino la prognosi è ancora riservata, ma reagisce bene alle cure

 
Non si è ancora spenta l'eco del brutto incidente che nel primo pomeriggio di mercoledì quasi si porta via per sempre due fratellini di sei e otto anni, investiti da un fuoristrada Mitsubishi mentre attraversavano la strada guizzando da dietro lo scuolabus, a Nozza di Vestone.
 
Un'apprensione placata dalla notizia che ieri girava di casa in casa: «Stanno meglio, Karima continua a lamentarsi per le gambe, ma è fuori pericolo; preoccupa di più il trauma cranico patito da Anesh, per il quale la prognosi non è stata sciolta, sembra però che il piccino risponda bene alle cure e alle sollecitazioni dei medici».

Insomma: i due bambini ce la faranno, questo è ciò che conta per il paese di Vestone, soprattutto la frazione di Sardello che al momento dell'incidente si è riversata tutta quanta in strada, ricolma di apprensione: «E meno male che quello del Payero andava adagio» aggiungono, con l'intenzione di non colpevolizzare l'investitore, un operaio 55enne di Odeno, che a guardarlo in faccia sembrava che avesse messo sotto uno dei suoi.
Sarà comunque la Stradale di Salò, intervenuta con una pattuglia, ad accertare eventuali responsabilità.
 
Se il paese rassicurato è già pronto a dimenticare, un dramma più intimo e dalle prospettive meno definite è quello che sta vivendo la famiglia degli Essandoussi, d'origine marocchina, che nella sorte avversa era precipitata già alcuni anni fa quando il più grande dei 6 figli, Mohamed ora maggiorenne, si è tuffato nel lago di Garda picchiando sul fondo ed è rimasto paralizzato.

Ieri erano quasi tutti nella clinica pediatrica del Civile a Brescia, per stare vicino ai due piccini.
Karima ed Anesh sono il quarto e il quinto della serie, poi c'è una sorellina di un anno e mezzo e la pancia della mamma che preannuncia un nuovo arrivo.
Il papà era al lavoro e fatti i debiti conti si capisce anche perché ad attendere i due bimbi per far loro attraversare la strada non ci fosse nessuno.
 
Nemmeno i compagni più grandi, come succedere al mercoledì, quando gli altri rimangono a scuola in mensa e loro invece trascorrono la pausa a casa con la mamma per poi tornare a scuola nel pomeriggio.
«E l'accompagnatore dov'era?» ha chiesto qualcuno.
«Di solito è presente, ma il suo compito non è certo quello di portare tutti sull'uscio di casa» ci ha detto ieri il sindaco di Vestone Giovanni Zambelli, senza la possibilità di essere più preciso a causa della chiusura festiva degli uffici comunali.
 
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