In Italia 8mila morti l’anno sulle strade
di red.

Circa 8 mila morti, 170 mila ricoveri ospedalieri e 600 mila prestazioni di pronto soccorso. E' il bilancio di un anno di incidenti stradali in Italia, la prima causa di morte per gli uomini sotto i 40 anni. Il problema della riabilitazione.

Circa 8 mila morti, 170 mila ricoveri ospedalieri e 600 mila prestazioni di pronto soccorso. E' il bilancio di un anno di incidenti stradali in Italia, la prima causa di morte per gli uomini sotto i 40 anni. Chi sopravvive spesso deve fare i conti con una lunga e quotidiana attività di riabilitazione. Un percorso nel quale può inserirsi anche il ritorno alla guida in sicurezza.
A questo aspetto si è dedicato il Centro Cardinal Ferrari di Fontanellato (Parma), specializzato nel settore della neuroriabilitazione e di proprietà della catena di cliniche private Générale De Santé Italia, che ha come primo azionista Antonino Ligresti.

L'idea è nata nel 2004, quando il centro parmense si è fatto promotore di un progetto per il ritorno alla guida sicura dopo una grave cerebrolesione acquisita. Un progetto che, nel 2006, ha riaccompagnato al volante 10 persone su un totale di 15 partecipanti. Seguiti passo passo fino alla revisione attiva della patente. Multidisciplinare e innovativo, il programma messo a punto da un'équipe di esperti è stato realizzato in collaborazione con il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, l'Ufficio di Motorizzazione civile di Parma, la Confedertaai (sindacato nazionale istruttori di Scuola guida) e la cooperativa sociale All mobility di Reggio Emilia.

L'obiettivo è rispondere a un'esigenza sentita anche da chi ha subito gravi lesioni cerebrali dopo un incidente stradale: pazienti spesso giovani e in età lavorativa, che hanno voglia di tornare al volante senza mettere a rischio la propria vita e quella degli altri. E soprattutto senza destare preoccupazioni nei familiari. Un servizio 'chiavi in mano', frutto del lavoro di medici, fisioterapisti, psicologi, psicomotricisti, tecnici ortopedici specializzati nell'adattamento degli autoveicoli e istruttori di scuola guida specializzati.

Il percorso ha inizio con la valutazione delle capacità residue del paziente, e prosegue con l'avvio di terapie riabilitative e se necessario anche con l'adattamento dell'auto alle nuove esigenze del paziente. Fino all'esame pratico di guida e alla valutazione da parte della Commissione medica locale patenti. L'iniziativa è il primo passo per colmare un grande vuoto: la normativa in vigore non parla infatti dei conducenti che hanno subito un trauma cranico. Con il nuovo protocollo, questi ultimi possono sottoporsi a una serie di verifiche cliniche e comportamentali, pensate per mettere alla prova le capacità di rimettersi alla guida di un'automobile.
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