«Ve l'avevo detto»
di Dru

Il movimento5stelle primo partito della Sicilia. Con la maggioranza relativa e con un pugno di voti in pi avrebbe preso anche lo scomodo seggio del suo governo

 
Vi ricordate questo articolo virgolettato sotto?
Beh, da allora, da quando l'oggetto del mio discutere era per me chiaro fin dai sui primi vagiti, e ai più sembrava un fenomeno da baraccone, non sono passati poi molti anni e il fenomeno da baraccone si é trasformato in "fenomeno" e il mio Interlocutore, quello che  mi rispose… ”Che me ne frega di Internet? Tanto la stragrande maggioranza di quelli che mi votano non hanno idea di quel che sia ne mai l’avranno, almeno fin che duro io. (Silvio Berlusconi)” risposta che egli mi diede ancora nel 2010, quando Berlusconi  sembrava avviato, dopo il terremoto dell'Aquila, a sicuro trionfo e al seggio della Repubblica, ebbene quell'interlocutore confondeva gli oggetti con i soggetti poiché assolutamente sprovvisto di filosofia.

Dicono che Beppe Grillo abbia speso per la sua campagna elettorale in Sicilia 25.000 euro , mi piace pensare che abbia speso poco di più di quanto abbia fatto io nel mio viaggio estivo con famiglia, il pensiero mi è dolce nel pensare quanta potenza ha la “Tecnica”.

La potenza è la capacità di mutare (a parità di risorse) …vi immaginate cosa avrebbe potuto fare Berlusconi con 25.000 euro per la sua campagna in Sicilia? Probabilmente nemmeno il viaggio di andata.


"Beppe Grillo e Internet del 12-05-2012"

Esorto i più a non confondere gli oggetti con i soggetti. In tempi non sospetti esattamente il 06-Dic-2010 dissi e scrissi di un mondo, il nostro, trasformato dalle tecnologie che sono le procedure e gli strumenti atti allo scopo.
In questi termini, che andrò ora a scrivere, mi espressi e credo che Davide Bondoni in questo mi possa essere testimone, dato che uno dei destinatari era lui.

06-Dic-2010 Dru : “Fino a qualche anno fa, durante la vostra generazione per intenderci quella dei Saverio e dei Valentino e degli Alberto e Carola e MariaPia (sono tutti miei parenti), l’informazione sui fatti o sui prodotti d’indagine, la ricerca per intenderci, soprattutto quella scientifica, ma non solo, veniva confezionata meticolosamente e data in pasto all’opinione pubblica dagli organi di stampa e la classe dirigente per formarsi la propria “cultura” aveva come unico strumento d’indagine il libro, che grazie ai tedeschi ha avuto grande diffusione.

Prima del libro erano i sacerdoti, prima dei sacerdoti era la guerra: se l’uomo per comunicare oggi adoperasse la guerra come facevano le tribù primitive il mondo come lo vediamo oggi sarebbe tutto in guerra e forse dal punto di vista pratico e di mera contabilità non sarebbe neppure tutto un male, ma la comunicazione ha permesso all’uomo di confrontarsi con strumenti diversi non perdendo l’abitudi ne di adoperare la guerra per inviare i propri comunicati con celerità.

Ecco che allora per farsi capire le tribù comunicavano con le frecce e così parlavano e trasmettevano alle altre tribù del loro sapere e delle loro abitudini, dopo, con lo sviluppo del linguaggio, i sacerdoti distribuivano le dottrine, distribuivano le cognizioni apprese mediante studio approfondito e che dovevano disciplinare le diverse componenti della società; dopo, con lo sviluppo e la diffusione dei libri si sono formate le borghesie e la laicità intesa come quelle forze interne allo stato che si sono contrapposte ai sacerdoti per sostenere una diversa fede non più esterna al mondo ma più aderente con il mondo stesso e oggi, con lo sviluppo di Internet e con la sua rete l’uomo ha a disposizione uno strumento enormemente più raffinato e progredito di comunicazione che ancora deve dirci e darci di esso ma che già ci fa intuire tutte le sue potenzialità e certamente sarà lo strument o per superare i santoni di ogni specie, laici e non laici.

Al che, a questa mia diagnosi, conscio che la tecnologia è l’atto finale del sapere umano sempre per quella struttura delle cose che prende origine dal divenire e dal manipolabile, un interlocutore mi rispose così:

Interlocutore : ”Che me ne frega di Internet? Tanto la stragrande maggioranza di quelli che mi votano non hanno idea di quel che sia ne mai l’avranno, almeno fin che duro io. (Silvio Berlusconi)” risposta che nasce dall’ingenua conoscenza di “come stanno le cose”, detto in altro modo “di come sta la verità” appunto.

Che la tecnica soppianti ogni altra cosa per essere lei a dominare ora che l’ho detto sembrerebbe lapalissiana, chi lo potrebbe contestare, ma se leggete la risposta alla mia diagnosi dell’interlocutore, persona reputata intelligente fra i suoi simili, le cose non stanno proprio così, poiché gli uomini tendono molte volte a confondere gli oggetti con i soggetti.»

Dru
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