Battuta di contenimento
di val.

Troppi cinghiali nell'oasi faunistica protetta del Baremone. Con C7 e Provincia, cane da limiere e fucili, per limitare la diffusione della colonia

 
Nelle oasi protette si sentono tranquilli e proliferano a più non posso, mettendo in seria crisi l'ecosistema, proprio laddove questo necessita di maggior tutela.
Così nel Parco dell'Alto Garda, ma anche nell'oasi protetta del Baremone, in Valle Sabbia, sulle montagne fra Anfo e Bagolino, dove nei giorni scorsi i cinghiali hanno deturpato arandoli quasi tutti i pascoli normalmente a disposizione delle malghe.
Un danno enorme per la già debole agricoltura di montagna.
 
Ecco allora che l'ambito di caccia C7 della valle Sabbia, in accordo con l'assessorato alla Caccia della Provincia di Brescia, ha organizzato una serie di battute di contenimento.
La prima ha avuto luogo lo scorso 25 ottobre, vi hanno partecipato una trentina di esperti, fra "cinghialai" abilitati, agenti della Polizia Provinciale e tecnico faunistico.
 
Otto gli esemplari abbattuti, della ottantina censita in loco, colonia giudicata oltremodo superiore a quanto può essere sopportato dal territorio.
Elemento indispensabile per questo genere di caccia, oltre al fucile, è il cane "da limiere", che per l'occasione è stato gestito da un cacciatore veronese amico dei cinghialai valsabbini.
Si tratta di un segugio che viene tenuto ad un lungo guinzaglio, in grado di seguire le tracce del suinide selvatico segnalandone la presenza ai componenti della squadra.
 
«Dovremo ritornare, se vogliamo risolvere il problema - è il commento unanime a fine battuta -. La stessa cosa andrebbe fatta anche nelle altre zone protette, se non si vuole che la presenza dei cinghiale finisca con il distruggere le aree più pregiate della nostra provincia». 
 
 
Nelle foto
- foto di gruppo
- i danni provocati dai cinghiali
 
 
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