Aperti i frantoi
di red.

Il Consorzio per la Tutela dell'Olio Extravergine di Oliva DOP Garda stima una raccolta di 22.460 quintali di oliva completamente sana per una campagna olivicola caratterizzata da una situazione climatica che ha tenuto lontane la tignola e la mosca dell'olivo.

 

Nei giorni scorsi sono stati aperti i frantoi e il Consorzio per la Tutela dell’Olio Extravergine di Oliva DOP Garda stima una raccolta di circa 22.460 quintali di oliva completamente sana che lascia prospettare un olio di grande qualità per la campagna olivicola 2012/2013, caratterizzata da forte caldo e bassa umidità che hanno tenuto lontane la tignola e la mosca dell’olivo.

Per la campagna olivicola 2012/2013, cui parteciperanno 405 aziende nella categoria degli olivicoltori, 19 molitori e 62 in quella dei confezionatori, il Consorzio prevede una produzione di 22.460,16 quintali di olive DOP. La cifra si aggira sullo stesso quantitativo previsto per l’annata 2011/2012 (22.487 quintali), raggiunto grazie ai 370 quintali dei 12 nuovi soci olivicoltori che dal 31 luglio fanno parte del Consorzio.

“La produzione totale prevista ad oggi per l’annata 2012-2013, calcoli alla mano, e con previsioni dei produttori “azzeccate” – dice il tecnico del Consorzio Olio Garda DOP Elia Belotti - dovrebbe attestarsi su circa il 2% in meno dell’annata scorsa o comunque avvicinarsi al totale di oliva prevista l’annata scorsa. Si calcola quindi uno 0,5% in meno di olive sull’annata 2010/2011, quando furono raccolti 22.195 quintali, e il 3% in meno dall’annata 2009-2010”.

La minore produzione di olive è legata a una situazione climatica che nei mesi scorsi ha penalizzato l’intero comparto agricolo. “La stagione olivicola – spiega Belotti - dal mese di maggio fino alla terza settimana di agosto è stata molto siccitosa per l’olivo e le altre culture agricole come quella dei vigneti nell’area del Garda. L’olivo quindi, nel periodo dalla fioritura e dell’allegagione, ha dovuto ricercare e utilizzare le sue ultime risorse idriche e nutritive”.

Una lieve percentuale di “aborti fiorali”, soprattutto per la cultivar Leccino, è stata infatti registrata da quei produttori che, durante la fioritura, purtroppo non hanno potuto irrigare. Nel periodo dell’allegagione (la fase in cui inizia lo sviluppo dei frutti) il forte caldo ha incrementato i casi di piante colpite dalla piombatura, lasciando una piccola percentuale di olive a grandezza di grano di pepe, oltre che aumentare il quantitativo di drupe perse a causa dell’aumento della cascola naturale, ossia la caduta prematura dei frutti dell’olivo.

Le piogge di fine agosto, fortunatamente, nel giro di pochi giorni hanno notevolmente fatto ingrossare e gonfiare la drupa, portandola a una situazione ottimale per la maturazione finale. I frantoi sul Garda hanno aperto gli impianti di molitura nei giorni scorsi e le prospettive sono eccellenti. “La qualità dell’olio – commenta Andrea Bertazzi, presidente del Consorzio – si prospetta ottima, vista anche la completa sanità dell’oliva stessa nell’areale del Garda: ci sono state alte temperature e bassa umidità, che hanno ostacolato lo sviluppo dei principali nemici dell’olivo: la tignola e la mosca dell’olivo”.

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