«Non chiedo regali, ma un mutuo»
di red.

«Ti aiutano solo se non ne hai bisogno» è l'accusa più frequente rivolta alle banche. Dalla valle arriva questa storia, che pubblichiamo volentieri

 
Buongiorno sig. direttore,
 
sono la mamma di una ragazza di 24 anni che, appena finito la scuola e compiuto i 18 anni, ha deciso di aprire un negozio di parrucchiera nel nostro paese (in Valle Sabbia).
E' andata in banca ha fatto un mutuo della durata di 5 anni, e ha sempre pagato le rate con regolarità.
Tengo a precisare che l’ultima rata scadeva 6 mesi dopo il fatto che sono a raccontare.
 
Alla fine dell’anno 2010, esattamente la settimana che precede il Natale, a causa della rottura dei tubi nell’edificio sopra il negozio, l’acqua ha allagato tutto, rovinando mobili, attrezzature, cartongesso, impianto elettrico ecc.ecc.
Praticamente tutto da buttare (anche perchè, destino voglia, il tutto è avvenuto tra la domenica e il martedì mattina, giorni in cui il negozio è chiuso).
 
L’edificio è di proprietà della Curia, il parroco avvertito subito da noi, è venuto a vedere il danno, e ci ha rassicurato, dicendo: mi dispiace molto… l’unica cosa che posso dirvi è che ho una buona assicurazione (La Cattolica) che sicuramente ripagherà il danno causato, e il mancato lavoro (essendo poi il periodo in cui si lavora di più).
E qui sta il bello… rassicurati dalle sue parole, non abbiamo fatto fare una nostra perizia dei danni, ma ci siamo avvalse di quella fatta dal perito dell’assicurazione, che praticamente a distanza di 6 mesi circa ci ha proposto una liquidazione di 11.000,00 euro circa, tra il danno e il mancato lavoro.
 
Tengo a precisare che solo l’arredamento quattro anni prima era costato 20.000,00 €.
Per non perdere il lavoro, che al giorno d’oggi è come perdere oro, mia figlia si è nuovamente rimboccata le maniche cercando una nuova sede, perchè quella precedente è tutt’ora inagibile.
E' stata fortunata nel trovarla abbastanza in fretta, però ovviamente tutta da sistemare, mettere a norma e rifare tutto: arredamento, macchinari e tutto quello che serve per riaprire un negozio.
 
Solo che quando aveva aperto l’attività la prima volta, aveva iniziato con i soldi del mutuo, ora nonostante si dimostri il guadagno le banche non concedono più alcun prestito.
Anzi: siccome sei in difficoltà, perchè ovviamente chi ha fatto i lavori al negozio vuol essere pagato, la banca ti fa rientrare anche da quel poco fido concesso in precedenza, perchè non fai movimentare il conto, ma come si può far movimentare il conto se devi pagare i fornitori….
 
Io e mio marito abbiamo cercato e cerchiamo tutt’ora di aiutarla, ma con i tempi che corrono anche per noi non è facile, l’assicurazione non fissa un appuntamento per trovare un accordo, per cui abbiamo dovuto nostro malgrado rivolgerci ad un avvocato, sentendoci ovviamente dire che la cosa andrà avanti sicuramente per anni, pur avendo tutte le ragioni.
 
Ora io mi chiedo, ma i periti delle assicurazioni una coscienza ce l’hanno?
E il tanto parlare di dare spazio ai giovani nel mondo del lavoro dovè? Se non si trova una banca che ti dà una mano?
Ci sono giorni che il morale è veramente a terra e non c’è cosa peggiore per una mamma vedere una figlia piangere e che ti chiede: perchè non mi hai impedito di riaprire?
 
Che cosa rispondo?
Perchè abbiamo avuto fiducia nelle cose che dovevano essere giuste…
Perdoni il mio sfogo e se c’è qualcuno che mi può dare dei consigli o una banca disposta ad ascoltarmi…
Non chiediamo regali… Solo un mutuo per poter lavorare.
La ringrazio e la saluto

Una mamma

 
Noi possiamo solo pubblicare la sua lettera, signora, anonima come lei stessa ha chiesto di fare.
 
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