Dr. Domino, virtuoso del rap
di ema

Nuovo video per il talentuoso artista "adottato" bresciano, Amine Mokdar, in arte DR. DOMINO, che tra un concerto e l'altro, un impegno a Brescia e uno fuori provincia, non sta mai fermo.

 
Dr. Domino sforna di continuo musica hip hop e ha tutti i requisiti per definirsi uno dei migliori “progettisti” di questo genere.
Il 24enne rapper più ascoltato, nato in Marocco e immigrato in Italia all’età di 4 anni con i genitori, crescendo tra le due culture diverse ne acquista il meglio di ognuna, non mollando le sue idee di Rispetto e Integrazione delle identità viene eletto e proclamato rappresentate d’Istituto della sua scuola, il Moretto cominciandolo da qua a chiamarlo “Domino”.
 
Nella vita come nella musica utilizza il rap per comunicare i propri disagi e le ambizioni di un ragazzo d’oggi.
Iscritto alla sezione arbitri di Brescia facendosi una notevole e rapida carriera fino a raggiungere l'arbitraggio regionale con vari premi di prestigio e la medaglia d’oro, si è ritirato accorgendosi che era un mondo ben diverso da quello che sognava.
 
Dopo alcune esperienze lavorative come programmatore, si butta al 100% nel mondo musicale e nel 2009 registra il suo primo featuring intitolato " Immigration flow" il quale ha riscontrato un buon successo nelle radio e nel territorio dove è cresciuto.
 
Nel gennaio 2011 fonda la Black Apple Records, un'etichetta autonoma autofinanziata a porte aperte a tutti gli aspiranti artisti che condividono la passione della musica hip hop e che vogliono esprimere un messaggio nella società.
 
Nel settembre 2012 è ufficialmente sponsorizzato dal nuovo social network Master90.com e racconta a MTV news la sua storia secondo la sua cultura e la sua musica.
È invitato numerose volte ad aprire concerti e live a molti artisti di livello nazionale, suonando per cui in vari locali e discoteche in tutta Lombardia.
La sua crescita via web e radio lo conferma come il RAPPER bresciano più ascoltato, visualizzato e seguito di Brescia.

E ora il nuovo video, dopo gli altri già presentati in questi anni, si intitola “Angeli di cristallo” e l’autore si immedesima in una telecamera nascosta che gira per le vie di Brescia per vedere cosa c’è, usi e abitudini dei giovani, dei padri di famiglia, dei benestanti guardando oltre l’ostacolo, oltre gli ideali, oltre il bigottismo, guardando la realtà dove tanta gente che sembra un angelo alla fine è solo tutta apparenza perché si realizza vero il detto che l’abito non fa il monaco.
 
E si esprime dicendo che: “essendo cresciuto in Italia, ormai è la mia seconda patria ma comunque vivendo sulla mia pelle il disagio di essere straniero e siccome non mi ha mai rappresentato nessuno ho voluto io essere la voce della mia gente; la gente vuole un leader, un sogno ed ecco che arrivo io, il primo a rispecchiare i ragazzi d’oggi caricandomi la responsabilità di tutto ciò; un personaggio non creato ma vero con la musica diventata un lavoro e non un hobby girando a testa alta senza paura di essere straniero in Italia”.
 

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