Arrestato uno sfruttatore
di red.

La faceva prostituire da quando aveva sedici anni, dopo averla portata in Italia con il miraggio di un lavoro. Ionut Dragomir, rumeno di 31 anni, è finito in galera


A portarcelo i carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile di Salò che si sono presentati a casa sua a Mazzano poco dopo la mezzanotte dell'altro giorno.
 
In casa gli sono stati rinvenuti 22 grammi di cocaina suddivisa in dosi e strumenti per il taglio ed il confezionamento, una cartuccia per pistola calibro 7,65, due coltelli di tipo militare d'assalto e quindi con lama più lunga di quanto consentito, una mazza da baseball con la quale probabilmente minacciava e anche picchiava la sua "protetta", carta di credito rubata, tesserini vari, fotocopie di documenti di donne dell'Est, numerose sim e telefoni cellulari, liquido e lubrificante per armi, oggetti erotici legati all'attività di meretricio e circa 700 euro in contanti ritenuti provento di spaccio e prostituzione.
 
Lungo anche l'elenco dei capi d'accusa: sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, riduzione o mantenimento in schiavitù, detenzione abusiva di armi e munizioni.
L'uomo, pluripregiudicato, è stato rinchiuso a Canton Mombello in attesa che un giudice decida quanto ci deve restare.
 
L'operazione dei carabinieri salodiani, è partita dalla denuncia di alcuni clienti della "lucciola" che hanno segnalato gravi episodi di violenza da parte del suo sfruttatore.
Dopo aver indagato sull'uomo, i militari hanno deciso di chiudere il cerchio e di porre fine alla vita di estremo degrado che la giovanissima donna stava sopportando da almeno tre anni.
La donna si trova ora ricoverata in una struttura protetta.
Le indagini proseguono, per accertare che non ci fossero altre vittime.

 
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