«Dissociale» comunitario
di Ubaldo Vallini

Tempi duri per il Servizio sociale di Valle. A causa dei minori trasferimenti da Stato e Regione, ma anche per il metodo di gestione. Questa almeno la lamentela di alcune ammnistrazioni comunali

 
«Vi pare possibile decidere su come impegnare i fondi per il Sociale nel 2012 alla fine di settembre? E farlo ricevendo lì per lì un bilancio consuntivo sull'anno precedente che presenta cifre solo per grandi capitoli di spesa?».
Gli amministratori di Barghe, Roè Volciano, Serle, Vallio Terme, Villanuova e Vobarno non ci stanno e approfittano dell'assemblea del Distretto Socio sanitario valsabbino per lamentarsene apertamente.
 
Del resto è quella una delle pochissime occasioni istituzionali, visto che lo stesso organismo ultimamente non si riunisce più di tre o quattro volte l'anno.
«A marzo era stato approvato il Piano di Zona e solo alla fine di settembre ci viene comunicata la composizione dell'Ufficio di Piano, che ha il compito di metterlo in pratica, in occasione di una riunione che riteniamo sia stata convocata al solo scopo di non perdere i 280 mia euro circa di fondi regionali» affermano i "dissidenti", che rappresentano amministrazioni comunale in minoranza nell'assemblea comunitaria.
 
Lamentano poche informazioni, bilanci presentati in ritardo o incompleti, nessuna volontà di fare le cose insieme.
Insomma, la sensazione è che le decisioni sui Servizi sociali valsabbini vengano prese altrove.
La correttezza sarebbe solo formale e lascerebbe a pochi ampio spazio discrezionale.
 
«Nel quadro generale della crisi economica in cui ci troviamo ad operare, riteniamo ancora più importante la concertazione che dovrebbe vedere il proprio fulcro nell'ambito del Piano di Zona. Invece assistiamo alla debacle della capacità operativa del nostro Distretto. E non è certo questione di destra o di sinistra, appartenenze che in Valle Sabbia non hanno mai distolto unità di intenti in campo sociale. Basta vedere il distretto 11 del Garda dove le cose vanno invece molto meglio e le decisioni vengono prese collegialmente» aggiungono dalla minoranza.
 
«A nostro parere l'Ufficio di Piano, venuta meno la disponibilità di risorse economiche ridotte a cifre esigue rispetto alle esigenze del territorio, dovrebbe assumere un ruolo ancora più importante. I tecnici, che ben conoscono i bisogni del territorio, dal confronto dovrebbero far scaturire nuove idee e progetti».
Fra le preoccupazioni, il fatto che ancora una volta nell'Ufficio di Piano è stata prevista la presenza di due consulenti esterni (Massimo Cavagnini ed il bionese Stefano Bonomini), «quando già i tecnici dei vari Comuni detengono conoscenza, esperienza e capacità nel settore».
 
Un altro risultato negativo del Piano di Zona gestito in questo modo, sempre secondo gli amministratori "dissidenti", è il venire meno della partecipazione in assemblea dei rappresentanti dei Comuni più piccoli.
«Ne deriva una mancanza di confronto sul territorio fra realtà diverse, che in Valle Sabbia è sempre stato lo strumento principale per garantire servizi efficienti e allo stesso costo a Gavardo come alle Pertiche. Una cosa che si chiama sussidiarietà e che in questo modo viene minata alla radice».
 
Da parte loro i componenti della maggioranza hanno preso atto della richiesta di maggior confronto, mettendo in evidenza come la concertazione sulle tematiche sociali valligiane fosse però già avvenuta.
Anche in occasione dell'ultimo incontro, con la convocazione di una preassemblea aperta ai componenti di minoranza durante la quale sono state concordate le priorità da affrontare, compatibilmente con la penuria di fondi a disposizione.
In particolare è stato scelto di dare maggior sostegno ai progetti che riguardano le aree infanzia e disabilità. 
 
 
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