Il «Campi»
di Pino Greco

«L'ho letto ieri sera e mi è riaffiorato a lungo tra il divagare delle suggestioni notturne. Alludo al commiato, accurato e intenso, dedicato dal sindaco Carlo Panzera a ...Campanardi..»

 
Il popolare Campi della resistenza valsabbina. Prototipo, autorevole e stimato,  di quella sinistra comunista che ha dato un senso per anni al dibattito politico e culturale del suo paese.
 
L’avevo conosciuto tanti anni fa. Quando Vobarno era il centro della valle, con le ciminiere della mitica Falck e la vitalità di una classe operaia che generava eccellenze in campo politico e sindacale.  Facevano soggezione, e anche un po’ d’invidia, certi personaggi.
Per storia, preparazione ed efficienza organizzativa. 
A me colpì la figura di un pensionato di indiscusso carisma che mostrava interesse per gli interventi di un compagno molto giovane. E per di più intellettuale e meridionale.
 
Ma il Campi era un comunista d’altri tempi.
Di quelli che testimoniavano la loro fede severa con la tessera, il voto, gli scioperi, le sottoscrizioni e i comportamenti di ogni giorno.
Di quelli che aborrivano le polemiche, declinavano le candidature e si scusavano premurosi   per una presunta invadenza.
 
Di solito avevano il medagliere in ordine: le occupazioni, le marce, le campagne importanti, dalla legge truffa al divorzio, corredate da denunce, processi, discriminazioni.
Mai in prima fila. Subito dopo. Muro compatto che dava sicurezza ai leader e costituiva un argine ai contraccolpi della reazione.
Ma,soprattutto,  praticavano un sorta di proselitismo alla vecchia.   
In ogni caso un compagno giovane, magari laureato, era  una pietra essenziale che si aggiungeva alla costruzione della grande casa comunista.
 
Questo mi restituisce la memoria della lunghissima vita del compagno Campanardi.
Fra nostalgie e  ammirata riconoscenza.
Ma desidero testimoniare il mio apprezzamento anche per la sensibilità dimostrata dal Sindaco Panzera. 
Non è una rievocazione di circostanza, la sua. Si intuisce l’appassionata condivisione di progetti, di tensioni ideali, ma soprattutto di valori.
Traspare la voglia di perpetuare una concezione dell’impegno politico ereditata dalla generazione dei Campi e assolutamente indispensabile, oggi, per ripristinare  fiducia e rispetto fra cittadini e amministratori pubblici.
 
Grazie da  Pino Greco.
 
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