Le Famiglie Bresciane sono tra le più indebitate
Generazione «diciotto mila euro». Di debiti. Secondo un’elaborazione della Cgia (l’associazione artigiani e piccole imprese) di Mestre, l’indebitamento medio delle famiglie bresciane.

Generazione «diciotto mila euro». Di debiti. Secondo un’elaborazione della Cgia (l’associazione artigiani e piccole imprese) di Mestre, l’indebitamento medio delle famiglie bresciane (che comprende l’accensione di mutui per l’acquisto e la ristrutturazione della casa, i prestiti per l’acquisto di beni mobili e il credito al consumo) ha toccato a marzo di quest’anno i 18.056,60 euro.

Un importo critico, soprattutto se proporzionato all’importo medio dei salari, stimato intorno ai 1.500 euro mensili; e che sicuramente creerà qualche problema d’insonnia a quella generazione di precari «da mille euro al mese» (proprio come intitolava il romanzo scritto a quattro mani da Antonio Incorvaia e Alessandro Rimassa, pubblicato lo scorso inverno da Rizzoli) che a Brescia conta circa 80mila iscritti.

In Italia il carico maggiore di «sofferenze» per nucleo famigliare riguarda la provincia di Roma, dove si arriva ad un debito medio di poco superiore ai 21mila euro. Seguono le famiglie milanesi (con 20.142,96 euro di pendenze verso istituti di credito), quelle della provincia di Lodi (19.616,48 euro), le trentine (19.270,18 euro) quelle di Reggio Emilia (19.175,07 euro) e le bolzanine (con 19.034,54 euro).

A vivere con minore ansia la preoccupazione di dover sanar lo scoperto in conto corrente sono le famiglie del Sud e specialmente quelle residenti nella provincia di Vibo Valentia, dove il debito medio per famiglia è di 6.494,58 euro, cioè meno della metà della media nazionale che si attesta intorno ai 14mila euro. A precederle sono le famiglie di Benevento (con 6.526,39 euro), quelle di Reggio Calabria (con 6.587,82 euro), le avellinesi (con 6.680,13 euro), quelle di Isernia (6.732,65 euro) e di Enna (6.876,80 euro).

Da un punto di vista generale il dato è si preoccupante, ma non certo paragonabile a quello fatto registrare dalle famiglie statunitensi, al centro di una profonda crisi proprio in questi giorni, dove il debito ha superato, già a fine 2005 gli 84mila euro, palesando così una tendenza del popolo americano ad esser non solo consumatore, ma anche consumista.

La Cgia di Mestre ha reso note anche le percentuali di incremento dell’indebitamento (sempre per famiglia) avvenuti a partire dall’introduzione dell’Euro, nel gennaio 2003. Brescia occupa l’ottava posizione con un incremento del 90,19%. Il record della crescita del debito per famiglia spetta però a Reggio Emilia che ha registrato un incremento del 105,78%, seguita da Piacenza (102,26%), da Chieti (98,96%), da Varese (95,40%), da Brescia (90,19%), da Lodi (89,99%), da Pavia (89,74%), e da Padova (89,14 %).

Spese più oculate, invece, nella provincia di Potenza, dove l’aumento dei debiti è stato del 37, 3%. «Le città più indebitate - spiega il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi - sono quelle che registrano anche livelli di reddito più elevati. Non è da escludere che tra questi "debitori" vi siano anche le famiglie appartenenti alle fasce sociali più deboli. Inoltre se analizziamo la variazione di crescita registrata negli ultimi anni, possiamo notare che nei primi posti abbiamo molte città del Sud. Ciò dimostra che questo aumento è probabilmente legato al perdurare della crisi economica che ha indotto molte famiglie a ricorrere a prestiti per affrontare questa difficile situazione».

Erminio Bissolotti
Da Giornale di Brescia
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