A Cima Caldoline, per non dimenticare
Anche quest'anno la seconda domenica di settembre in tanti hanno presenziato alla cerimonia presso la capanna Tita Secchi per riaffermare i valori della Resistenza.

 

Favoriti da una stupenda giornata di tarda estate, sono stati in molti a presenziare alla cerimonia che tradizionalmente, nella seconda domenica di settembre, si tiene a Cima Caldoline.
Posto tra Valle Sabbia e Val Trompia, il luogo è sede della capanna Tita Secchi: struttura punto di riferimento per i tanti escursionisti che percorrono i sentieri della zona.

Il luogo, talvolta oggetto di atti vandalici, è agibile grazie all'impegno dell'associazione denominata “Amici di Cima Caldoline”, nata nel 1973 e attualmente presieduta da Luciano Cantoni.

La santa messa, officiata dal parroco di San Colombano di Collio, don Martino Borghetti, ha solennizzato l'indissolubile legame del luogo con le vicende legate alla resistenza bresciana.

Intensa ed emozionante la cerimonia di conferimento della medaglia d'argento al partigiano triumplino Italo Dalaidi, assegnata dalle Fiamme Verdi di Brescia tramite il suo rappresentante Pietro Ghetti, relatore ufficiale della manifestazione.

La posa di una corona d'alloro alla targa che, a lato di un sentiero con segnaletica recentemente rinfrescata, ricorda Tita Secchi, ha concluso la manifestazione ufficiale.

Spunti capaci di far riflettere, quelli espressi dal parroco e dal relatore, richiami alla solidarietà che tra queste cime paiono naturali.
La sfida è portarli a valle e metterli in pratica.

GBG

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