Muore nella Panda ribaltata
di val.

Si chiamava Luigi Maioli ed aveva 88 anni, il gavardese vittima di un incidente su una strada di montagna del vicino Trentino.

 
Ha perso il controllo dell'auto che stava guidando, è uscito di strada e si è fermato solo dopo una ventina di metri e ripetuti capovolgimenti.
E' morto così Luigi Maioli, Gavardese di 88 anni.
Non è sopravvissuto allo sballottamento all'interno dell'auto, o forse al malore che l'ha colto all'improvviso mentre stava guidando, causa prima dell'incidente.
 
Accanto a lui, sul sedile della Panda bianca, sedeva C.R. 76enne di Prevalle, che da qualche tempo lo accompagnava nelle sue escursioni montane: l'uomo era un irriducibile appassionato cercatore di funghi.
La donna ha dovuto ricorrere alle cure mediche d'urgenza al Santa Chiara di Trento.
E' grave, ma se la caverà.
 
L'incidente è avvenuto ieri mattina in territorio di Pieve di Bono, in località Laggio, lungo una ripida strada asfaltata a monte dell'abitato di Por nella Valle del Chiese.
Erano da poco passare le 11 e i due stavano raggiungendo il ristorante per poi concedersi il pranzo, dopo l'ennesima escursione fra i boschi lì intorno.
 
I primi ad accorrere, dopo aver udito l'anomalo ruggito del motore ed osservato impotenti al rotolamento dell'auto lungo la scarpata, Fausto e Milena, una coppia di Darzo che su quelle alture possiede una casetta per le vacanze: «Ci siamo precipitati verso l'auto che nel frattempo si era fermata su un pianoro e abbiamo visto le due persone all'interno, prigioniere e prive di conoscenza - ha raccontato Fausto -. Non riuscivamo ad aprire né le portiere né il portellone, così sono tornato a casa e mentre mia moglie chiamava i soccorsi col telefono cellulare ho preso una mazza, con quella ho sfondato il parabrezza ed ho provato a soccorrere l'uomo, che mi era parso quello messo peggio, mentre la donna aveva cominciato a lamentarsi».
 
In poco tempo sono giunti sul posto anche i Vigili del Fuoco di Pieve di Bono e di Condino, un'ambulanza e l'elicottero da Trento.
Per Luigi Maioli non c'era però ormai più nulla da fare.
Ad aggravarne le condizioni, come hanno potuto appurare gli agenti intervenuti, il fatto che al momento del rotolamento Luigi non avesse allacciato la cintura di sicurezza, come invece era stato fatto dalla sua compagna.
La salma del Gavardese è stata ricomposta nella camera mortuaria del ricovero di Strada, frazione di Pieve di Bono.
 
Il mezzo aereo è stato utilissimo invece per trasportare la donna al Santa Chiara di Trento.
Sul posto per i rilievi e per raccogliere le testimonianze, è intervenuta una pattuglia del Corpo di Polizia Locale del Chiese con il comandante Stefano Bertuzzi, che ha potuto accorgersi anche di un altro particolare: all'88enne di Gavardo la patente era scaduta nell'aprile di due anni fa.
Questo non aveva impedito a Luigi Maioli e alla sua compagna di raggiungere l'hotel Monte Cadria, in località Forte Cariola, dove i due erano alloggiati da alcuni giorni e dove si erano già recati anche in altre occasioni.
 
Da Gavardo, già nel primo pomeriggio di ieri, sono saliti fino in Trentino i familiari della vittima di questo ennesimo incidente delle vacanze.
Le autorità trentine già ieri sera, al più tardi questa mattina, erano propense a concedere il nulla osta alla sepoltura.
 
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