Il dialetto valsabbino
di val.

Diventerà una pubblicazione la ricerca dello studioso di cultura locale Franco Liloni, che ha individuato una traccia di contiguità nella parlata dialettale dell'intera Valle Sabbia.

 
La lingua si sa, è la più alta espressione culturale del popolo che la parla.
Così anche per ogni dialetto.
Un vero peccato che l'annullamento delle distanze facilitato dai moderni mezzi di comunicazione rischi di disperdere questo preziosissimo patrimonio.
 
Qualcuno cerca di porvi rimedio.
Dopo aver ideato l’Atlante Fonetico Morfologico Camuno e averne personalmente raccolto i dati, opera che vedrà la luce nei prossimi mesi, almeno per la prima tranche relativa alla Bassa Val Camonica, l’appassionato studioso di culture locali Franco Liloni ha allargato la propria indagine al territorio valsabbino, che lo coinvolge in prima persona, essendo lui originario di Gavardo.
 
«Bisogna correre ai ripari prima che sia troppo tardi - afferma con una nota di tristezza Liloni -. Complici decenni di scolarizzazione avulsa da qualsiasi volontà di conservare le radici socio linguistiche, il dilagare della standardizzazione linguistica operata dai Mass Media e un pesante ostracismo da parte della cultura ufficiale nei confronti della realtà dialettale».
 
Le nuove generazioni insomma, lo afferma lo studioso, ma sembra che sia proprio così, avrebbero quasi ovunque perso il prezioso bagaglio linguistico, elemento distintivo delle proprie radici, dato in eredità dalle generazioni precedenti.
«Una "curva dell'oblio" inarrestabile e irreversibile, favorita dalla scomparsa delle figure più anziane, detentrici delle parlate locali, soprattutto quelle che detengono aspetti più marcatamente peculiari e arcaici».
 
Franco Liloni avrebbe individuato per la stesura della sua opera una vasta area che si estende dal territorio di Nuvolera fino a quello di Roncone, nelle Giudicarie, dove si assisterebbe alle ultime tracce di contiguità dialettale con la Val Sabbia.
L’indagine è in fase di completamento e coinvolge pure la valle del Garza, Lodrino, Lumezzane, Irma e Marmentino, la Valvestino e l’Alto Garda, territori in stretta contiguità geografica e culturale con la Valle Sabbia.
 
«L’elaborazione comprenderebbe una settantina di punti di indagine attraverso 70 modulazioni fonetiche e morfologiche con relativi diagrammi, attuata con l’ausilio di un questionario di circa trecento lemmi, al fine di rendere giustizia della variegata realtà dialettale del Bresciano orientale» ci dice lo studioso quando chiediamo maggiori informazioni.
 
Partner prezioso per la realizzazione dell’opera in questione è il Distretto culturale della Valle Sabbia che ha sede a Vestone.
Liloni non dispera di riuscire a coinvolgere anche altre istituzioni.
 
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