Depurazione di Valle, il punto
di Ubaldo Vallini

Le procedure autorizzative per la seconda linea di depurazione della Valle Sabbia, che troverà spazio a Sabbio Chiese nei pressi di quella già esistente, sono completate.

 
Intanto, con qualche intoppo, proseguono anche i lavori per completare il collettamento del lago d'Idro, perché possa essere drasticamente ridotto l'apporto di sostanze inquinanti al lago, condizione indispensabile perché si possa anche solo ipotizzare un suo risanamento in termini ecologici.
Opere che prevedono l'investimento complessivo di sei milioni di euro, ad un paio d'anni dalla loro prevista conclusione, val la pena di fare il punto della situazione.
 
A Sabbio Chiese i lavori cominceranno nelle prossime settimane, ma solo con la predisposizione del terreno.
La realizzazione del depuratore vero e proprio, infatti, quello che accoglierà i reflui della Valle da Vestone in su, comincerà all'inizio del 2013 e verrà completata in un paio d'anni.
Vasche di decantazione e di trattamento, quelle di Sabbio, che non serviranno a nulla se intanto non sarà completata anche la rete di collettamento di tutti gli scarichi.
 
Abbiamo chiesto in A2A a che punto siamo.
Il collettore è stato realizzato da Vestone a Lavenone e da Lavenone alla Pieve Vecchia di Idro.
Qualche problemino è però stato incontrato fra Idro e Anfo, dove il progetto iniziale prevedeva che per la realizzazione di due tratti di condotta lunghi 300 metri ciascuno, il lago avrebbe dovuto essere abbassato di un metro, per un mesetto almeno.
 
Il diniego da parte dell'amministrazione comunale di Idro, motivato col timore che tale operazione potesse costituire un precedente per poter poi abbassare il lago in altre occasioni, ha imposto di trovare soluzioni diverse (altre due stazioni di pompaggio) e conseguenti varianti di progetto che, non appena verranno approvate, permetteranno la ripresa dei lavori.
 
Più complicata e per certi versi paradossale, la realizzazione del collettore fra Anfo e Ponte Caffaro, dove era stato deciso, per risparmiare sui costi, di far passare in riva al lago sia il collettore fino alla frazione lacustre del Comune di Bagolino, sia la pista ciclabile, fin dopo la località Sant'Antonio.
Ebbene: il progetto della ciclabile è "saltato" con la decisione dell'attuale amministrazione comunale di non aderire all'accordo di programma con la regione Lombardia per la valorizzazione dell'Eridio.
Accordo che l'avrebbe finanziato.
 
E senza la ciclabile, a quanto pare, è tutto da rifare anche il progetto di collettamento.
Chissà a questo punto quando si farà.
Il paradosso? Che la decisione amministrativa di Anfo, pur essendo stata presa "per salvaguardare il lago nella sua integrità", quindi animata da buone intenzioni, di fatto azzoppa la completa depurazione dei reflui che ci finiscono dentro, nel lago.
Almeno per i prossimi anni, infatti, rimarranno tagliati fuori dalla depurazione di Valle l'intero territorio comunale di Bagolino, che ad ogni modo possiede due depuratori autonomi nel capoluogo e a Ponte Caffaro, e la zona a lago fra la Rocca d'Anfo e San Giacomo.
 
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