Gabriele non ce l'ha fatta
di red.

All'uomo di Prevalle che in preda all'alcool ha effettuato il sorpasso omicida, per il momento è stata solo ritirata la patente, che è in attesa di revoca.

 
Gabriele non ce l'ha fatta. I medici del 118 e poi quelli della Poliambulanza di Brescia hanno lottato con lui per ore nel tentativo di strapparlo alla morte.
Era circa mezzanotte quando il suo giovane cuore ha cessato di battere.
Troppo gravi le conseguenze dell'incidente subìto poche ore prima, alle 16 e 20 di domenica, mentre con la sua moto e con Tiziana sul sellino posteriore era intenzionato a raggiungere il lago.
 
Ucciso nel giorno del suo 33esimo compleanno dall'azzardo di un automobilista ubriaco.
Se l'è trovato davanti all'improvviso, al chilometro 5 della 45bis, poco prima di entrare nella Villanuova II cioè la galleria che anticipa lo svincolo dei Tormini.
 
Quel tratto di strada, per chi viaggia in direzione di Salò, è una lunga curva a sinistra.
Impossibile per Gabriele, a causa della lunga teoria di veicoli che arrivavano dall'altra parte, vedere per tempo il Fiat Scudo lanciato in un folle sorpasso.
Nessuna frenata sull'asfalto, forse nemmeno il tempo per l'ultimo tentativo di evitare l'ostacolo.
L'urto contro lo spigolo del furgoncino è stato così violentissimo e ad avere la peggio sono stati i due motociclisti.
 
Dovrà fornire molte spiegazioni, l'autista 48enne dello Scudo, un operaio di Prevalle.
In primo luogo dovrà chiarire come mai dopo l'incidente ha deciso di proseguire per la sua strada, fermandosi solo alcune centinaia di metri dopo, impossibilitato ad andare avanti a causa della ruota anteriore distrutta.
Poi del fatto che al controllo con l'etilometro il suo tasso alcolico è risultato essere pari a 2 grammi/litro.
Una dose che certo non si spiega con le due birre bevute per combattere l'afa.
In questi casi è previsto anche l'arresto, che fino a ieri però non è avvenuto.
 
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