La rosolada
di Itu

Certe colazioni e merende sono la certezza che il resto della giornata puň anche avere qualche incidente, ma le energie vanno a mille.

 
Ieri sera mio figlio mi annuncia che prepara la crema di caffè: non è finita, domani a colazione mi preparo la rosolada. Ah!
Fortuna che l’uovo c’è e la mattina con il sole alto e l’occhio ancora tenero di sonno si attrezza di ciotole e frullatori manuali, perchè la colazione più buona del mondo ha l’inconveniente di cercare il tempo e la cura, cosa che impietosamente manca nei tempi di lavoro e scuola.
 
Quindi si impegna, considerato che non usa il coltello e ingoia per non far la fatica di masticare trovo la cosa molto interessante, chissĂ  che venga a conoscenza di sorprese.
Infatti il primo incidente accade con la rottura dell’uovo, c’è da separare la chiara dal tuorlo, lo lascio provare mentre faccio finta di essere assorta in lettura, il primo tentativo segue subito da un “miseria”, io imperturbabile gli dico che saranno contenti i gatti e subito riprova.
Anche il secondo tentativo non funziona, al terzo “L’eureka” annuncia il primo successo.
 
Ascolto quindi il rimescolare allungato di scricchiolante zucchero ( non va bene per diabetici) e cerca un “frullino” per montare la chiara a soffice spuma, infine un ultima sbattuta energica a integrare tutti gli ingredienti.
“Mamma, vuoi assaggiare?”
Se c’è un uovo di gallina da poco covato lascio provare lo struggimento dolce e tiepido sul palato. 
 
 
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