Per Pino Monteleone
di Pino Greco

Sarŕ stato per quel nome o per certi retaggi della comune matrice calabrese, ma tanti anni fa, all'arrivo di Pino Monteleone nella media di Bagolino, avevo visto giusto...

 
Un buon acquisto per una scuola afflitta dalla endemica precarietĂ . Una persona giusta per rapportarsi con la gente e le istituzioni. Azzeccato!
 
Era venuto su come tanti. Per il lavoro e per crescere la famiglia. S’era integrato come pochi. Da subito.
Curioso dei luoghi, delle persone e della loro peculiarissima storia.
Geloso di un’irrinunciabile identità, ma pronto a confrontarsi senza remore con i fermenti della cultura e perfino con i garbugli della politica bagossa.
 
Non era facile.
In un tornante di Valle Dorizzo campeggiava beffarda la scritta “+ ALBERI – TERRONI “. 
Ma Pino ha fatto prevalere il rigore dell’impegno professionale insieme al  gusto per una creatività poliedrica e talentuosa.
Il nostro rapporto umano e professionale non è durato tanto. Di lì a poco sono partito, a malincuore, per altre scuole della provincia. Ma lui è rimasto. Per quindici anni ancora.
 
E questo è il punto.
Pino Monteleone ha eletto Caffaro a “il posto della vita” e ha intessuto, senza ripensamenti, la sua personale vicenda con quel particolare humus sociale di cui ha contribuito, come sanno fare certi insegnanti, a individuare ed esaltare intelligenze e inclinazioni.
 
Adesso ha deciso di tornare.
Non conosco le ragioni, ma intuisco lo stato d’animo. Un cuore spartito fra le viscere e l’intelletto.
Tra il richiamo di antichi vincoli e la pienezza di aspirazioni realizzate.
Tra le amicizie di gioventĂą e la complessitĂ  appagante di rapporti costruiti con sapienza nel tempo. Tra figli che irrompono nella vita e vecchi genitori che reclamano un doveroso sostegno.
 
Ti auguro un felice ritorno dalle tue parti, caro Pino.
Con il corredo emozionale di laghi, mascher, torrenti, boschi, violini, balarì, polente, sgalber, porcini, pirli, radicchi, cavrì… e di tutte quelle atmosfere generate dal singolare habitat bagosso. 
 
Un caro saluto da Pino Greco.
 
 
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