«Violenza fisica e morale»
di red.

Depositate le motivazioni della sentenza di condanna a due anni e otto mesi della maestra dell'asilo di Anfo. Il Gup: «Sofferenze mortificanti per la relazione tra l'imputata ed i minori, parte offesa».

«Sono emerse nel corso dell’esame degli atti processuali una serie di sofferenze fisiche e morali, quali le continue percosse, gli insulti, le minacce, gli atti di disprezzo e di umiliazione, imposte da Laura P. nei confronti dei minori a lei affidati, atti vessatori uniti tanto da un legame di abitualità, quanto dalla coscienza e volontà di porre in essere tali atti...».

Lo scrive il gup Francesco Nappo nelle tredici pagine in cui spiega i motivi della condanna a 2 anni e 8 mesi, con il rito abbreviato, di Laura P., la 52enne maestra della scuola dell’infanzia di Anfo accusata di maltrattamenti nei confronti di sette suoi piccoli alunni.

Negli atti, il giudice ripercorre i fatti che hanno portato alla condanna dell’insegnante, a partire dalle dichiarazioni dell’insegnante che aveva raccontato ai Carabinieri dei comportamenti della sua collega di lavoro.

Comportamenti che sono stai ripresi dalle telecamere piazzate dagli uomini dell’Arma, che hanno confermato le testimonianze raccolte nel corso dell’indagine: «Le riprese appaiono contenere elementi inequivoci di riscontri a quanto puntualmente descritto dai testi».

A questo si aggiunge l’aggravate dai futili motivi, della minorata difesa delle piccole vittime e dell’abuso di autorità, che il Gup ha ritenuto sussistenti. «L’imputata, se pure inizialmente, può avere agito facendo ricorso ad un distorto intento pedagogico - si legge nelle motivazioni scritte -, successivamente ha finito con il travalicare l’intento iniziale, trasformando la violenza fisica e morale in un modus educativo permanente».

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