Pareidolie e geoglifi
di val.

Antichi percorsi dimenticati sui rilievi carsici della nostra provincia. Suggestioni finite nei quadri di franco Liloni, che nel ruolo di ricercatore sta sviluppando anche delle curiose e affascinanti ipotesi di tipo archeologico.


In occasione della manifestazione "Nuovi Sguardi" che si è tenuta presso il Centro Disabili a Villanuova lo scorso 23 giugno, l'artista Franco Liloni Franco ha presentato le sue ultime enigmatiche opere ispirate al proprio percorso di indagine intrapreso nel territorio del Carso bresciano.
G
ià da alcuni mesi, infatti, Liloni sta elaborando varie ipotesi sulla presenza e l'origine di presunti ipotetici, per il momento almeno, geoglifi incontrati durante l'elaborazione dell'opera sugli aspetti naturalistici e storici del Monte Cavallo e del "Sercol" di Nuvolera.
Sono rappresentati, come egli stesso ribadisce, "da labilissime tracce, talora più evidenti, che appaiono celate dalla vegetazione e corrose dal tempo, sui rilievi che si immergono nell'alta pianura bresciana di vaga forma spiraleggiante, meandriforme e labirintica a incorniciare ipotetiche figure antropomorfe o zoomorfe, forse reliquie di antichi percorsi di circumdeambulazione a fine sacrale".
 
Tracce esigue, indizi vaghi, sufficienti però ad innescare nella irrequieta e curiosa mente del ricercatore - oltre che artista - sempre pronta a nuove suggestioni, un inquietante percorso di ricerca che lo ha portato alla stesura di un corposo dossier che entrerà a far parte di un'opera di prossima pubblicazione.
 
Ma sopratutto hanno stimolato la sua ispirazione artistica.
Inizialmente concepite con finalità didascaliche a corredo delle ipotesi, hanno poi preso forma come opere pittoriche.
E così sulla tela si sono materializzate come in un percorso iniziatico le suggestioni dell'autore denotate da una forte componente di visionarismo onirico.
 
I pendii dei rilievi, nelle ultime opere si animano di strane e bizzarre iconografie: "tracce che rivivono dopo millenni di oblio, epifanie di antiche ritualità pagane legate forse al culto della Dea Madre Terra, retaggio di un universo spirituale sopito, ma non ancora annientato e pronto a riemergere in ognuno di noi".

 
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