Sfida con le bocce sui prati
di red.

Domenica si rinnova il gemellaggio fra le Pro loco di Serle e di Vallio Terme con una nuova gara di Lengalosta (come dicono a Serle) o Ingalostro (come dicono nel paese termale).

Dal 25 luglio 2010 le Pro loco di Serle e di Vallio Terme hanno ritenuto opportuno gemellarsi per riallacciare rapporti di collaborazione e di amicizia che in passato univano le due località e per suggellare l’intesa si è convenuti ad organizzare una gara di Lengalosta(come la chiamiamo noi Serlesi) o Ingalostro (come l’han sempre denominata i Valliesi) antico gioco di bocce del quale i due paesi, da sempre, si contendono l’origine.
Ogni anno si svolge sui campi e prati di Vallio o tra i boschi di Serle.
Le prime due edizioni sono state ad appannaggio della squadra delle terme.

Quest’anno si riparte domenica prossima, 17 giugno, da Serle e, precisamente dalla porta della Riserva dell’Altopiano di Cariadeghe, la Posa dei Ruchì, per poi continuare verso la Casina del Comune, la Boca del Zuf fino a concludersi, nel tardo pomeriggio, nei pressi del punto di partenza: la Posa dei Necole.

L’inizio sarà dato alle ore 9 circa: due squadre composte da otto Serlesi e da otto Valliesi si cimenteranno in questo remoto passatempo nel rispetto di un regolamento condiviso, mutuato dai ricordi degli ultimi partecipanti.
Su di loro e, soprattutto sul gioco, vigileranno due giudici, uno per paese, con il compito non solo di garantire la correttezza in conformità alle regole prestabilite, ma anche di registrare il punteggio e stenderne la classifica.
Per mitigare l’inevitabile arsura o l’eventuale appetito dei contendenti saranno predisposti gerli e cesti con pane, salame e formaggi, rigorosamente di Cariadeghe, e vino in quantità. Non mancheranno nemmeno i canti garantiti da due gruppi assemblati con elementi dei due cori in un ulteriore gemellaggio.

Sarà data possibilità anche ai sostenitori di partecipare all’escursione e di fruire dei prodotti alimentari enogastronomici mediante una preventiva prenotazione.
Raggiunto nel tardo pomeriggio Vallio, verranno acclamati i vincitori ai quali sarà affidato un palio che rimetteranno in gioco nell’edizione successiva.
Seguiranno festeggiamenti organizzati dalla Pro Loco di Vallio con musiche, balli e stand enogastronomici.
Il ritorno a Serle sarà garantito da un pullman predisposto.
Per rendere maggiormente informato il lettore, di seguito riportiamo alcune notizie storiche sull’origine della simpatica competizione.

La Lengalosta - L'Ingalostro


Questo gioco, come quasi tutti quelli riguardanti l’utilizzo delle bocce, era praticato più dagli adulti che dai bambini.
Fino alla metà degli anni Cinquanta, infatti, a Salvandine, era consuetudine, per gli abitanti di questa contrada, riunirsi per festeggiare la Pasquetta in maniera piuttosto insolita: venti uomini, uno per famiglia, solitamente il capofamiglia o, in assenza di questi, il primogenito maschio, si sfidavano in un’interminabile gara di bocce. Ognuno portava con sé la propria, di legno, come era consuetudine a quei tempi e molte avevano impresso a fuoco il soprannome del proprio casato.
Usando la strada sterrrata come campo di gioco,oppure alcuni scorciatoie acciottolate, lanciavano il pallino e poi le bocce.
Colui che si avvicinava maggiormente al pallino, conquistava un punto ed aveva il diritto di impugnare un lungo bastone decorato detto “testémone”e, con quello in mano, aveva l’onore di creare un lancio particolare con uno stile personalissimo: chi tirava sotto gamba, chi girando la schiena, chi con la mancina, chi con entrambi le mani e…….non bastando, la fantasia si esprimeva anche in brevi frasi o motti che tutti i concorrenti dovevano ripetere correttamente pena la riduzione del punteggio.
Il tutto veniva valutato con una votazione assegnata da un giudice di gara o capo gioco ed inserito in una classifica.
Poi si continuava: un altro tratto di strada, un’altra partita, un altro stile, l’ennesima facezia e, così via, percorrendo circa i ¾ del paese in un saliscendi continuo.
Il gran vociare, le sonore risate e la polvere sollevata mettevano sete e, allora, ad ogni osteria c’era una pausa ristoratrice con vino novello, uova sode, salame fresco e una “cantadina” tonificante.
Naturalmente lo svago non era riservato solo ai giocatori, ma anche ai molti curiosi che seguivano la kermesse incitando, schernendo, cantando e bevendo.
All’attraversamento di ogni contrada il loro numero aumentava sensibilmente: le donne e i bambini osservavano, gli uomini si accodavano all’allegra brigata.
La conclusione, al tenue lume delle lucerne, avveniva a sera inoltrata proprio nel luogo da dove il tutto aveva avuto inizio.
Lì si sommavano i punteggi e, stilata la classifica, il vincitore riceveva in premio un fiasco impagliato artisticamente, di buon vino rossoche doveva tracannare a garganella, seduta stante, ricevendo il plauso della frazione.
L’anno successivo era suo l’incarico di rimettere in palio il fiasco pieno di buon nettare e di dare il via alla nuova competizione.
Nei decenni successivi, purtroppo, la tradizione subì variazioni nel numero dei giocatori, nell’origine degli stessi e nel premio in palio.
Il simbolico titolo di “Vincitore della Lengalosta” venne sostituito da un compenso in denaro, perdendo, così, irrimediabilmente la propria originalità.
L’avvento dell’asfalto, poi, fece tramontare questa simpatica manifestazione e ora, della Lengalosta non si ha più nessuna traccia, se non nel ricordo degli ultimi protagonisti e nel tentativo delle Pro Loco di Serle e di Vallio Terme di riportarla in auge.

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