Un murales per don Italo
di red.

E' stato dedicato all'indimenticabile don Italo Cavagnini l'oratorio parrocchiale di San Faustino a Bione. Occasione d'incontro per le comunitŕ bionese e faentina.

 
«Chi canta prega due volte, chi suona di sicuro va in Paradiso».
Questo amava ripetere Don Italo Cavagnini a chiunque lo conoscesse.
Sabato scorso la parrocchia di San Faustino di Bione e l’Anspi dell’Oratorio gli hanno dedicato i locali del Centro ricreativo.
 
Don Italo se n'è andato a settembre dello scorso anno, all’età di 85 anni, dopo una vita spesa a contatto con i giovani.
Era conosciuto come “il prete dei complessi” per la sua passione per la musica attraverso la quale ha avvicinato i giovani nel corso della sua missione pastorale, convincendone centinaia (più di 800 si dice) ad intraprendere la strada della musica per emanciparsi dalle difficoltà della vita.
 
Nato a Bione, don Italo ha svolto la gran parte del suo servizio pastorale a Faenza, deve era giunto nel ’46, quale collaboratore di mons. Carlo Baronio all’istituto “Figli del Popolo”, aperto nella parrocchia di Sant’Ippolito, dove è stato poi cappellano.
Nella cittadina romagnola è stato poi sacrista e cappellano della cattedrale, amato e stimato da tutta la comunità faentina che nel 1996 gli ha conferito la cittadinanza onoraria.
Fu lui ad inventare il Pavone d’Oro nel 1969, portando alla ribalta complessi come Le Meteore, gli Angeli Neri, Le Ombre e tanti altri.
Grazie a lui è sorta a Faenza un’intera generazione di musicisti di talento.
 
Don Italo compiva gli anni il 1° di giugno ed era sempre l’occasione buona per una rimpatriata al paesello della Conca d’Oro.
Così è successo anche sabato scorso, quando alla cerimonia di intitolazione dell’oratorio di San Faustino, hanno partecipato un folto gruppo di ragazzi faentini che col sacerdote hanno condiviso la loro crescita umana e artistica.
 
La manifestazione è iniziata con la messa presieduta don Marco Ferrini, sacerdote faentino che ha sostituito don Italo alla giuda dell’associazione Pavone d’oro, alla presenza del vicario zonale don Gabriele Banderini, del parroco don Aurelio Cirelli e di altri sacerdoti.
Al termine della funzione liturgica è stato benedetto un murales posizionato all’ingresso del campo di pallavolo parrocchiale, realizzato dai giovani del paese. In primo piano è stato dipinto il volto di don Italo, sullo sfondo la parrocchiale di San Faustino, il santuario della Madonna della Rupe e il duomo di Faenza, che rappresentano i luoghi dove don Italo ha svolto il suo impegno sacerdotale.
 
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