Resta in carcere e non parla
di red.

Marco Antonelli, accusato di aver brutalmente assassinato i genitori, si è avvalso della facoltà di non rispondere.


Le tracce di sangue fin nel suo appartamento, le frequenti liti, il fatto che i carabinieri di Gavardo l’aveva poche ore prima sorpreso ad acquistare hashish in centro, la mancanza dei vestiti indossati la sera dell’omicidio e quel carattere chiuso, scostante...
 
Un quadro indiziario pesante, quello carico di Marco, reso ancor più greve dalla difficoltà ad ipotizzare altri moventi, altre cause, altre persone, capaci di provocare tanta inaudita violenza contro Pietro Antonelli ed Ambra Chiodi, i suoi genitori, picchiati selvaggiamente e poi incappucciati con la plastica.
 
Marco però rimane zitto e non risponde alle domande del gip Luciano Ambrosoli che lo interroga per la convalida del fermo e che ha disposto la permanenza in carcere.
 
Intanto non cessa in via vai lungo via Bertolotti, davanti alla villetta dell’orrore, dove mani pietose hanno deposto fiori, manifestando con questo gesto lo strazio dell’intera comunità.
 
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