Il giorno dell'arte
di red.

Duecento ragazzini della scuola Primaria si sono incontrati in localitŕ "Lo" a Bione per la giornata conclusiva di un interessante percorso artistico e culturale.


Aprire la mente, liberare la fantasia ed entrare in contatto con la bellezza del territorio: questi gli obiettivi degli alunni delle scuole primarie di Preseglie, Agnosine e Bione che, mercoledì 23 maggio, si sono recati  a Bione, presso il Piano di Lo.
 “Il Giorno dell’arte” conclude un progetto suddiviso in tre tappe e finanziato dall’Assessorato al Territorio della Provincia di Brescia e dalle Amministrazioni dei tre comuni ed è frutto della collaborazione tra il Prof. Romagnoli, Preside dell’Accademia di Belle Arti Santa Giulia, il Prof. Pietro Andus Aristo, Preside del Circolo Didattico di Agnosine, e gli insegnanti dei tre plessi della Conca d’Oro,
 
La prima lezione, tenuta nelle singole  scuole, è stata dedicata all’uso della creta per produrre semplici manufatti, promuovendo e sviluppando  le  potenzialità estetiche e creative degli alunni.
Nella seconda giornata ci si è concentrati sulla lettura dell’opera d’arte esaminando poi, con particolare attenzione, un dipinto o una scultura presente sul territorio comunale, dando ampio spazio all’ analisi e alla riflessione sulla sua genesi.
 
L’incontro collegiale è stato dedicato all’osservazione e alla riproduzione di elementi del paesaggio, attraverso i codici pittorico e plastico. 
Il Prof. Agostino Ghilardi, supportato da un nutrito gruppo di suoi allievi che interagivano con i bambini, ha sapientemente guidato tutti gli interventi proponendo la pittura e la scultura come mezzi per la scoperta di sé e del mondo, passando per il linguaggio universale dell’arte.
 
Quest’ultima giornata è stata molto impegnativa per la durata e per il numero dei ragazzi interessati: a turno sono stati coinvolti nel modellare la creta, nel rappresentare graficamente il paesaggio, in attività ludiche e alla scoperta guidata dei luoghi circostanti.
I gruppi si sono alternati durante la mattina e il pomeriggio; l’unico momento di pausa è stato per gustare l’ottimo pranzo preparato e servito dal locale gruppo alpini.
 
Vedere  circa duecento ragazzi muoversi nella splendida cornice del pianoro, ci ha rimandato un’immagine di come potrà essere il futuro delle nostre piccole comunità: persone che collaborano, pur nelle loro diverse identità culturali.
 
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