Traffico di anabolizzanti
C'è anche un rumeno di casa a Villanuova, fra i 14 agli arresti per un losco traffico di anabolizzanti destinati a frequentatori abituali di palestre.

 
C'è anche un rumeno residente a Villanuova fra i 14 destinatari delle ordinanze di custodia cautelare (6 in carcere e 8 ai domiciliari) emesse dal Gip di Trento nell'ambito dell'operazione «Minotauro», finalizzata a stroncare un presunto traffico di anabolizzanti destinati a giovani frequentatori di palestre e ad atleti amatoriali.
 
Si tratta di Dorel Florea, 27enne, che nelle intercettazioni telefoniche si faceva chiamare Tomas; l'uomo, arrestato a Villanuova dai carabinieri del Nas di Brescia coordinati dal luogotenente Giuseppe Scaletta, è accusato di aver direttamente importato dalla Romania farmaci dopanti (alcuni non autorizzati dal Ministero della Salute) e di averli poi commercializzati. In provincia di Brescia sono state eseguite anche sette perquisizioni, a Salò, Padenghe, Gavardo, San Felice, Villanuova e Montirone.
 
La maggior parte degli arrestati (undici) sono residenti in Trentino; fra questi ci sono due finanzieri, senza compiti operativi, e un militare.
In provincia di Treviso è stato arrestato un carabiniere.
Secondo quanto accertato dagli investigatori, dopo otto mesi di indagini, le sostanze anabolizzanti proibite venivano importate illegalmente dall'estero (Serbia, Romania e Moldavia) e poi vendute senza autorizzazione medica a body builder e sportivi, fra cui ciclisti e calciatori e livello amatoriale, frequentatori di palestre, peraltro estranee al traffico.
 
A tenere le fila del commercio c'era un preparatore atletico di Trento, d'accordo con il gestore di un negozio di prodotti energetici.
Nel corso dell'operazione sono state sequestrate circa 7.000 confezioni di sostanze anabolizzanti e vietate, fra cui il nandrolone, per un valore di 100.000 euro.
Il giro d'affari stimato tocca i 300.000 euro in otto mesi.
In tutto gli assuntori sono una sessantina.
Fra questi un giovane trentino aspirante al programma tv «Uomini e donne».
 
Fonte: Giornale di Brescia
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