Non era una mazzetta
di red.

Il Tribunale del Riesame ha rimesso in libertŕ Giuseppe Biloni, l'ispettore della Forestale arrestato lo scorso febbraio con l'accusa di concussione.


Quei 516,70 euro non erano una mazzetta e la prova che lui abbia concusso non c’è.
Al massimo c’è il sospetto che possa aver gestito i suoi doveri d’ufficio in modo un po’ troppo personale.
Ad ogni modo nulla di penalmente rilevante.
Giuseppe Biloni però è rimasto in carcere fino a venerdì scorso, con l’accusa di aver preteso la consegna di denaro per non comminare una multa più “salata”.
 
Ad accusarlo un uomo di Trenzano al quale il Forestale aveva contestato l’illecito trasporto di alcuni vecchi mobili che a bordo di un furgone stavano per finire in discarica a Salò.
Li per li è finita con una multa di 3.100 euro che il trasgressore avrebbe potuto sanare versandone 516,70.
Non aveva con sè la somma e i due si sono dati appuntamento in una pasticceria di Roè Volciano.
 
Il trenzanese però si è rivolto ai Carabinieri del suo paese denunciando il tentatico di concussione. Quelli hanno teso la classica trappola segnando le banconote.
Il giorno dopo, quando la busta è passata di mano, i militari sono intervenuti facendo scattare le manette. Arresto convalidato da un giudice.
 
Altri giudici, quelli del Tribunale del Riesame, venti giorni dopo hanno però rimesso il Forestale in libertà.
Quale concussore avrebbe preteso una cifra del genere, centesimi compresi, si sono chiesti.
E anche il luogo scelto per la consegna del denaro - la pasticceria - alla fine è risultato inidoneo al passaggio illecito del contante: proprio lì, in mezzo a tanta gente impegnata nella colazione?
 
Stava nel Codice la spiegazione alla richiesta di denaro da parte del Biloni, solo apparentemente bizzarra: i 516,70 euro non sono altro che il pagamento in misura ridotta della contravvenzione da 3.100.
Tutto regolare, tanto piĂą che lo stesso denunciante ha ammesso che al termine del "trasferimento" avrebbe ottenuto regolare ricevuta.
i Carabinieri sono arrivati prima.
 
Al funzionario basteranno le scuse?
 
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