S'è chiusa l'avventura bresciana nelle Filippine
di Andrea Alesci

Marted gli ultimi definitivi aggiornamenti da parte di Matteo Rivadossi, il navense a capo della spedizione speleologica sull'isola di Samar, con un bilancio positivo di 15 chilometri rilevati e 17 percorsi

 
Si è chiusa l’avventura che in queste settimane ha visto protagonisti otto speleologi nelle grotte sotterranee dell’isola di Samar (Filippine centrali).
 
Si è chiusa col rientro del capo spedizione, il navense Matteo Rivadossi, reduce da tre giorni con quaranta di febbre e un ricovero presso l’ospedale di Calbayog.
 
Una ricerca cominciata lo scorso 9 aprile sulla scorta dell’esperienza di una precedente spedizione targata 2011, tentando di trovare la fatidica giunzione tra i cunicoli di Sulpan Cave e Male-Ho. Una giunzione che alla fine non è arrivata, ma che ha portato gli otto esploratori a rilevare ben 15 chilometri di grotte, esplorandone addirittura 17.
 
E mentre l’oceano Pacifico si distende placido sulla costa orientale davanti a Borongan (foto 4) si rannicchiano tanti pensieri anche nella mente di chi per giorni si è immerso nelle acque fredde, ha respirato l’umidità di mondi sotterranei, ha visto pozzi, fatto salti, camminato al’interno di stretti meandri e, pur non trovando quel collegamento sospirato, ha vissuto un’avventura da raccontare.
 
Un’avventura di marca bresciana realizzata grazie all’iniziativa del Gruppo grotte bresciane “Corrado Allegretti” e all’associazione “Odissea Naturavventura”, per una spedizione vissuta col cuore valtrumplino e gli aggiornamenti di Matteo Rivadossi.
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