C’è una posizione che riesce a stendere la colonna vertebrale dalla punta della testa ai calcagni, io l’ho vista nei gatti che socchiudono gli occhi e tendono le zampe anteriori aprendo a ventaglio i cuscinetti e lasciando vedere i loro artigli, spesso accompagnata da uno sbadiglio che finisce di dimenticare anche la tensione della mandibola.
I gatti non si contentano di farla sporadicamente, si vogliono bene e usufruiscono di questo bagno di benessere specialmente prima di andare a caccia.

Molti animali cercano questo allungamento e se si fanno vedere dagli umani è perché in loro sussiste la fiducia, perché è un momento di totale remissione all’opposto della tensione predatoria e di difesa.
La preghiera islamica in particolare, ma anche altre preghiere si avvantaggiano di questo allungamento del corpo, è una remissione all’universo, la risposta umana al non capito e dato alla fede.

Ho provato  mettermi con le braccia tese allo schienale di una sedia e piegarmi a squadra, ho scoperto che la semplicità di figura ha una potenza che si amplifica esponenzialmente per la coscienza che procura.
All’inizio sentivo dolore e formicolio fastidioso, nel ripetere il rito al mattino presto ho sentito il beneficio di energia che passa attraverso tutta la colonna e si dirama in nuova circolazione e ossigenazione fino alle periferie del corpo.

Ho ascoltato a tempi diversi la pressione nell’orecchio, il pulsare delle tempie e la rilassatezza del ventre, il dolore costante alla spalla destra, e pruriti e contratture che si sciolgono più tempo riesco a respirare in questa posizione.
Tempo massimo cinque minuti, un’abitudine rischiosa perché chiede in cambio una totale remissività al tempo che rimane da vivere.