Truffatori d’auto in doppia rete, nei giorni scorsi a Gavardo.

Quella di internet, che ha permesso loro di avvicinare la vittima, quella tesa dai carabinieri che ne hanno individuati tre e li hanno denunciati per aver sottratto beni per un valore di 30 mila euro.

 

Oggetto della truffaldina relazione la Porsche Caienne S di un imprenditore che temiamo possa essere oggetto di ritorsioni, quindi ci limiteremo a dire che abita in un grosso centro dell’interland cittadino.

L’uomo, per meglio vendere la prestigiosa auto, ha pensato di rivolgersi a un noto sito telematico di compravendita, che per altro nella vicenda non ha nessuna responsabilità, solo ha permesso ai tre truffatori di contattare l‘imprenditore.

 

In occasione di un primo contatto si è presentata una coppia di 35enni, ovviamente interessati all‘auto, tanto da offrire un bel po’ di soldi: 30 mila euro, quelli alla fine concordati.

La seconda volta è stata per la pratica del passaggio di proprietà: tu firmi e io ti pago.

 

Non è però andata così: divenuti formalmente proprietari dell’auto, accompagnati per l’occasione da un terzo amico, i truffatori tanto hanno fatto che alla fine l’imprenditore è rimasto a piedi e senza i soldi promessi.

Accortosi di essere stato beffato alla grande, non gli è rimasto altro da fare che rivolgersi.

 

Uniche informazioni che è stato in grado di fornire, i dati dell’auto e l’indicazione che l’auto avrebbe potuto trovarsi dalle parti di Gavardo.

Da questo sono partiti gli uomini del maresciallo Santonicola, della Compagnia di Salò, che quando hanno individuato l’auto, invece che restituirla subito al proprietario, hanno atteso i truffatori al varco, li hanno identificati e denunciati.

Lui e lei di Rezzato, l’amico residente in città, già con precedenti specifici.

 

Organizzatissimi: nel giro di un paio di giorni erano già riusciti a far radiare l’auto al Pra per poterla vendere all’estero.