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Il cibo, a volte, diventa un modo per colmare vuoti o sensazioni negative che, con spuntini gustosi, cerchiamo di placare. Il risultato è quello di avere una momentanea sensazione di piacere, piuttosto effimera, seguita da chili da smaltire.
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Dietro la fame emotiva o nervosa, si cela un meccanismo biochimico naturale, in cui l’organismo, quando è sotto stress, ha bisogno di una dose di carboidrati e di dolci, che attivano la serotonina, ovvero l’ormone della felicità , che calma i nervi e trasmette segnali di piacere.
Ma, dolci e carboidrati, sono al primo posto, assieme ai grassi, nella classifica degli alimenti più calorici.
Per calmare la fame emotiva bisogna controllare soprattutto l’umore, facendolo attraverso un bilanciamento delle sostanze nutritive
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Guai però  a rinunciare completamente ai carboidrati in favore delle proteine; sono, infatti, gli squilibri alimentari a provocare stress e insoddisfazione.
Sarebbe meglio anche cercare di andare a dormire la sera sempre alla stessa ora e fare una vita equilibrata senza alterare i ritmi sonno/veglia.
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Infine è utilissimo annotare in un diario tutto quello che abbiamo mangiato in giornata, associandolo alle sensazioni che hanno portato a scegliere quell’alimento. Si otterrà una mappa emozionale-alimentare molto interessante, che ci aiuterà a capire meglio le nostre debolezze.