Carissimo direttore,
Le chiedo spazio per informare i gavardesi (e non solo) su quanto accaduto ieri sera in consiglio comunale. La vicenda riguarda l’istanza presentata dalla minoranza sull’ineleggibilità del consigliere comunale e assessore della Lega Guido Grumi. Vicenda questa strettamente legata ad una denuncia presentata da un cittadino gavardese riguardante la consigliere di Gavardo al centro Simonetta Tebaldini che si è dimessa nelle scorse settimane.
Sulla delibera riguardante Grumi, Gavardo al centro ha votato a favore ma la maggioranza è finita in pezzi: tre voti contrari da parte della Lega (compreso quello di Grumi che ha votato su se stesso, sic!), un consigliere del Pdl ha abbandonato l’aula, i restanti consiglieri del Pdl si sono astenuti.
Tre le cose da sottolineare:
1) alla domanda rivolta al sindaco Emanuele Vezzola se lui avesse avuto un qualche ruolo diretto o indiretto nella vicenda contro l’ing. Tebaldini, lui ha risposto che non aveva firmato alcuna denuncia….come se non fosse lui l’ispiratore di tutto come noi siamo assolutamente convinti;
2) alla domanda, come è possibile che allegata alla denuncia presentata contro la Tebaldini siano allegati documenti usciti dal Comune senza che siano mai richiesti, sempre il sindaco ha risposto che lui non può controllare tutti gli impiegati e le fotocopie;
3) alla domanda rivolta a Grumi come mai alla Gavardo servizi vi siano depositate due lettere (autografe di Grumi) di dimissioni con lo stesso numero di protocollo e due date diverse, ha lasciato intendere che vi sia stata una manomissione del protocollo che lo vede estraneo.
Come è possibile capire, siamo di fronte ad una vicenda tutt’altro che limpida e dai contorni oscuri e inquietanti. Noi, come Gavardo al centro, chiederemo l’istituzione di una commissione speciale per far luce su quanto accaduto perché lo riteniamo gravissimo: presunte manomissioni del protocollo della Gavardo servizi, presunte sparizioni di documenti dal Comune… e tutto questo per cosa? Francamente non l’abbiamo capito.
Maria Paola Pasini
