Immigrati, per una piena cittadinanza
di Cesare Fumana

Molto partecipato il convegno sull’immigrazione tenuto sabato pomeriggio a Villanuova, per parlare di buone pratiche per affrontare il fenomeno e di una nuova legge sulla cittadinanza.

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Il teatro Corallo di Villanuova era davvero pieno lo scorso sabato pomeriggio per il convegno “Crisi, lavoro, immigrazione” organizzato dal Comitato Cittadini Insieme, che ha raggruppato una pluralità di enti e associazioni valsabbine e di immigrati che da anni vivono in Valle Sabbia, patrocinato dal Comune di Villanuova con il sostegno di altri comuni di centro sinistra come Vobarno e Roè Volciano.
 
Il tema immigrazione è stato affrontato da vari punti di vista, quello economico, quello sociale, quello politico.
Un fenomeno che interessa l’Italia, specie de regioni del nord, da quarant’anni, relativamente poco se paragonato ad altri paesi europei, ma che sono comunque quattro decenni con cui fa i conti, sia la politica, sia le amministrazioni locali.
Un fenomeno che ha bisogno di un approccio nuovo, secondo la visione di Ilda Curti, assessore all’Integrazione del comune di Torino: “Le giunte di destra lo vedono in genere come un problema legato alla sicurezza, quelle di sinistra legato ai servizi sociali”.
Per l’assessore, che ha illustrato gli sforzi in atto da anni nella città sabauda, il tema va affrontato sotto l’aspetto interculturale, e deve riguardare tutte le politiche pubbliche (abitazione, scuola, lavoro, associazionismo), per garantire ai nuovi cittadini una piana cittadinanza.
Da qui il tema anche del voto amministrativo agli immigrati e la legge sulla nuova cittadinanza per i figli di immigrati.
Giovanni Valenti, presidente della Fondazione Guido Piccini, ha presentato i numeri dell’immigrazione nel bresciano, dove i cittadini immigrati sono 12-13% della popolazione, e in alcuni casi hanno evitato lo spopolamento di piccoli paesi delle nostre valli. Senza dimenticare che gli immigrati hanno un ruolo importante nell’economia, per coprire quei lavori che gli italiani non svolgono più (nell’assistenza agli anziani, nei ristoranti, nella zootecnia, nell’industria).
Ermanno Comincioli, sindaco di Villanuova, e Carlo Panzera, sindaco di Vobarno, hanno insistito sul tema del dialogo, come strada maestra per affrontare il fenomeno, per andare incontro anche alle esigenze della popolazione immigrata di cui si devono fare promotrici le amministrazioni locali.
Fra i relatori era stato invitato l’on. Andrea Sarubbi, deputato del Partito Democratico, promotore della nuova legge sulla cittadinanza che intende porre rimedio al fatto che i bambini nati in Italia da genitori stranieri non sono cittadini italiani fino al 18° anno di età.
Per Sarubbi bisogna prendere atto della situazione attuali dove ogni anno nascono 78.500 bambini che poi crescono da italiani, senza esserlo effettivamente.
Hanno infine portato la loro testimonianza alcuni cittadini stranieri che vivono in Italia, tutti grati al nostro paese che ha dato loro modo di migliorare la loro condizione di vita. I rappresentati di alcune associazioni di immigrati hanno colto l’occasione della presenza dell’onorevole per evidenziare le trafile burocratiche per il rinnovo del permesso di soggiorno, non degno di un paese civile.
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