Carabinieri pescatori
di val.

Gli uomini del maresciallo Rosina hanno sequestrato piů di otto ettogrammi di sostanza stupefacente. Arrestata una coppia di spacciatori.

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Capita spesso di descrivere un'operazione di polizia mutuando il linguaggio figurato dal mondo dei pescatori: "caduti nella rete tesa dai...", "sfuggiti alle strette maglie della giustizia"... e via dicendo.
Poche volte però il gergo ittico si è avvicinato tanto alla realtà come in questo caso.
 
La soffiata aveva parlato dello scambio di un grosso quantitativo di hashish e anche del posto dove sarebbe avvenuto: nel pomeriggio a Clibbio, lungo il fiume Chiese, in un posto normalmente affollato di pescatori.
 
Così, per restare vicini al presunto compratore, i Carabinieri di Sabbio Chiese hanno finto di essere esperti con amo e lenza e quando l’hanno ritenuto opportuno sono usciti allo scoperto fermando due persone sospette: due trentenni gardesani che a bordo di una Punto grigia si erano avvicinati alla persona che i militari tenevano d’occhio, seduta su una panchina ad osservare lo scorrere del fiume.
 
Nell’auto dei due, però, solo pochi grammi di sostanza che hanno fatto scattare la segnalazione come assuntori.
E un bimbo di 20 mesi che non non era figlio della coppia, ma dei proprietari dell’auto, residenti a Mazzano.
“Vuoi vedere che...” è stato l’intuito dei Carabinieri a riportarli sulla giusta strada.
 
Abbandonate le lenze, infatti, hanno deciso di perquisire l’abitazione della coppia dove, ben occultati in un garage, hanno rinvenuto otto panetti da 100 grammi ciascuno di hashish, 20 grammi di cocaina ed un bilancino di precisione per il confezionamento in dosi.
L’uomo, M.A., marocchino di 26 anni, è finito così a Canton Mombello con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio.
Per la sua compagna, Z.K. italiana di 33 anni, il giudice ha invece disposto gli arresti domiciliari, motivandoli con la presenza del piccino da accudire.
 
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